Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Bambini dallo psicologo: consigli per i genitori

Elena Bottari Settembre 11, 2013

Capita talvolta che i genitori siano in imbarazzo di fronte alla necessità, segnalata da educatori e psicologi, di ricorrere all’aiuto di un esperto. Quando i bambini “vanno dallo psicologo” forse i più preoccupati sono i genitori.
Come madri e padri ci si può sotto accusa, rischiando di perdere di vista l’interesse prioritario, la salute e il benessere dei bambini.

Molte piccole o anche grandi difficoltà possono essere alleviate, anche del tutto superate se si decide di occuparsene subito, senza ingigantire o minimizzare il problema. Quando “i grandi”, di comune accordo con un professionista che abbia approfondito adeguatamente la psicologia infantile, accorrono in aiuto di un bambino bisognoso di sostegno, si possono fare davvero passi da gigante.

Per i bambini è fondamentale sentire che l’intervento in loro aiuto non è vissuto con imbarazzo o fastidio dagli adulti, è importante che i genitori e la famiglia si mettano in gioco e siano pronti a cambiare piccoli atteggiamenti o inneschino azioni virtuose capaci di agevolare infinitamente la “guarigione” del bambino.

E’ necessario compiere un piccolo atto di umiltà e confrontarsi a cuore aperto con lo psicologo o con lo psicoterapeuta, comunicare eventuali resistenze o perplessità e ammettere di non essere perfetti. Nessun genitore è perfetto e non è detto che i problemi dei bambini siano da addebitarsi sempre e solo ai genitori. Quel che è certo è che, qualunque sia la fonte della difficoltà dei nostri figli, l’aiuto dei genitori, il loro supporto emotivo e pratico, sono una benzina indispensabile che non può che far bene, dal punto di vista dell’autostima e della riuscita dell’intervento psicologico.

Non è sempre facile scoprire quale sia la nostra disposizione inconscia e profonda verso le cure necessarie ai nostri figli. Le resistenze dei genitori si possono manifestare in diversi modi, prima e durante l’incontro con il professionista; impossibile farne un elenco perché l’inconscio è davvero bravo a tessere le sue trame 🙂

Bambini per mano

Ecco alcuni segnali, o campanelli da allarme, da non sottovalutare quando accompagnamo i bambini nel loro percorso psicoterapeutico:

Prima della psicoterapia

  • tergiversare, aspettando che cambi qualcosa
  • consultare mille siti Internet, amici e conoscenti ed accumulare riferimenti senza però contattarli direttamente
  • manifestare rabbia nei confronti del bambino o dell’altro genitore
  • cercare di cambiare il proprio comportamento mettendo in atto atteggiamenti che non appartengono a se stessi nella speranza che porti ad una variazione della situazione

Durante la psicoterapia

  • svalutare la professionalità dello psicologo
  • non sostenere il bambino nel processo terapeutico
  • lamentare di non vedere cambiamenti in breve tempo
  • non consentire al professionista di entrare in contatto con altri membri della famiglia o con persone coinvolte nella vita del bambino
  • non rispettare il setting terapeutico (ossia le regole della terapia)

Il percorso di crescita è lungo ed è normale che ci siano momenti di regressione o di difficoltà. Il messaggio, altamente educativo, che possiamo trasmettere, è che i problemi si possono affrontare. Assieme a chi ci vuole bene vincerli è ancora più facile 🙂

Se vuoi approfondire questo argomento, leggi

Le foto sono tratte da Flickr (atlete al traguardo e bambini che si tengono la mano)

 

 

 

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