Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Gravidanza, dallo stato di grazia all’ invasione degli ultra-corpi

Elena Bottari Luglio 10, 2012

Quante censure e quanti tabù aleggiano attorno alla gravidanza!

Quando una donna aspetta un bambino non può nascondersi, il suo stato è evidente e qualcosa che riguarda lei e il bambino, la sua famiglia al massimo, sembra diventare una questione pubblica.

Tutti chiedono a che mese è, se aspetta un maschio o una femmina (l’ ipotesi che una donna non voglia sapere il sesso del nascituro non è nemmeno contemplata), se ha le nausee, dove e quando partorirà, insomma anche gli estranei fanno un sacco di domande e magari cominciano a dare consigli.
Chissà perchè però, quando una donna col pancione cerca un posto a sedere su di un autobus, talvolta nessuno fa più caso alla sua condizione.

Le emozioni che si provano in gravidanza sono molto altalenanti e spesso non positive, anche se la gravidanza è stata cercata lungamente, anche se non si vede l’ora di diventare mamma.

Ci vuole una gran pazienza a resistere nove mesi, a continuare a lavorare, a gestire l’altrui curiosità, a rimanere tranquille di fronte ai tanti (in alcuni casi troppi) esami a cui sottoporsi.

Da brava mamma in sbattimento, io sono andata spessissimo in sbattimento : )

Ho trovato faticosi i test, le ecografie, gli esami del sangue, i tamponi. Mi sono spesso scoraggiata, ho spesso desiderato che nessuno mi facesse domande e, soprattutto, che nessuno si sgradito mi toccasse la pancia.

Quando aspetti un bambino sei pur sempre tu, perchè la gente ti mette le mani addosso come se stesse toccando qualcosa di esterno a te?

Questo mi chiedevo spesso

Psyco

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