Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Come si dice Halloween in italiano?

Elena Bottari Ottobre 8, 2012

Informazioni consigli e rime sulla notte delle streghe

Filastrocca di Halloween

Sono un mostro tutto rosso
di conserva di Pachino.
Sembro un po’ un pesce rosso
ma sono un grande, bel bambino.
Apri la porta, fammi parlare.
Dolcetto o scherzetto io voglio gridare!

Mi sentano forte i lupi mannari,
mi ascoltino bene persino i cani.
Sono una mummia colorata,
rosso ferrari e incipriata.
Canto, recito, ballo il tip tap
per una manciata di tic tac.

Dammi una mela rossa, candita
che mi si appiccichino tutte le dita.
Dammi carbone, nero corvino
che mi scurisca solo un pochino.
Dammi una zuppa di vermi in salmì
E me ne andrò subito via di qui

Ormai da diversi anni il 31 ottobre si celebra Halloween  anche in Italia.
Le vetrine vengono adornate con zucche, fantasmi e pipistrelli e per strada si incontrano fantasmi e vampiri di tutte le stature. Il nostro modo di chiamare la ricorrenza è, solitamente, festa dei morti.
In Sicilia, ad esempio, è una festa molto sentita.  I morti portano i regali ai bambini ed esistono dolci speciali come la muffoletta.

Se qualcuno non conoscesse ancora le origini di questa ricorrenza, si accorgerebbe al volo che non è una parente di Carnevale.
Nessun coriandolo, né stelle filanti, non ci sono Gianduja, Pulcinella, Arlecchino o Pantalone. Al posto loro sfilano scheletri, streghe e mostri di tutte le fattezze.

Halloween è un modo per sdrammatizzare la morte, utilizzandone alcuni simboli in modo ironico e liberatorio. E’, insomma, un tentativo di allontanare la paura.

Nei luoghi da cui origina è una festa per bambini, che, com’è noto, amano i travestimenti e li usano per calarsi in una parte.
Le bambine iniziano molto presto a giocare a truccarsi attingendo dai trucchi delle mamme e, rischiando capitomboli rovinosi, si infilano le scarpe con i tacchi, mentre i bambini giocano a farsi la barba e trasformano tovaglie in mantelli imitando un super eroe.
In questo modo rendono reale una fantasia e si avvicinano in modo giocoso al piano di realtà.
(Se i vostri figli maschi volessero indossare le scarpe con i tacchi e le vostre figlie volessero farsi la barba,  non ci sarebbe niente di strano, i giochi sono così)

Dal successo che ha questa festa, anche tra gli adulti, si direbbe che anche per noi, sia importante un approccio light al tema della morte.

Se pensiamo che, ai giorni nostri, l’unico tabù sopravvissuto riguarda proprio “L’ultimo viaggio”,  non ci stupiamo che abbia preso piede una celebrazione straniera che schernisce la morte e, guarda caso, cade nella giornata di Ognissanti.

Dolcetto o scherzetto?  Ma come mi vesto?

Prepariamo in casa il travestimento  per la notte degli orrori  anche se non sappiamo tenere in mano un ago.

Mummia

Bastano alcuni metri di garza e il costume è pronto … ricordatevi di bendare anche i piedi, le mummie con i mocassini sono troppo poco credibili

Fantasma

Un lenzuolo bianco, due buchi per gli occhi e, con un po’ di fantasia completiamo con catene o una zucca svuotata da portare in mano

Vampiro

Un mantello nero che si può fare tingendo un lenzuolo, una fusciacca rossa in vita, un pantalone nero. E’ il trucco che rende questa maschera in inconfondibile, volto bianco, occhiaie scure, labbra rosse con rossetto sapientemente sbordato e gli immancabili canini aguzzi (solo per i più grandi!!!)

Strega

Si può cominciare da una mela rossa e continuare cercando nell’ armadio un abito nero, sostituibile da maglia e gonna lunga rigorosamente nere e aggiungendo tulle nero a volontà, magari un po’ sbrindellato. Il cappello nero si può costruire facilmente con del cartoncino

 Variazioni sul tema

Se “Dolcetto o scherzetto” ti sembra una frase riduttiva prova a recitare questa poesia di Baudelaire.
Chi hai davanti potrebbe riempirti di dolci o perché reciti benissimo o per farti smettere.
Lo scopo del bottino calorico, sarebbe comunque raggiunto!

Danza macabra di Charles Baudelaire

Fiera della sua nobile statura, come una persona viva,
col suo gran mazzo di fiori, il fazzoletto e i guanti,
lei ha la noncuranza e la disinvoltura
d’una civetta magra dall’aria stravagante.

Hai visto mai al ballo una vita più sottile?
La sua veste esagerata, nella sua ampiezza regale,
ricade abbondante sopra un piede magro, stretto
nella scarpina infiocchettata, graziosa come un fiore.

Il collarino che le scherza intorno alle clavicole,
come un ruscello lascivo strisciante contro la roccia,
difende pudico dai lazzi ridicoli
le funebri grazie che vuole nascondere.

Che occhi profondi di vuoto e di tenebre!
Come oscilla mollemente sulle fragili vertebre
il suo cranio acconciato di fiori con arte!
Oh, fascino d’un nulla follemente agghindato!

Alcuni diranno che tu sei una caricatura;
amanti ebbri di carne, non capiscono
l’eleganza senza nome dell’umana armatura.
Ma tu rispondi, grande scheletro, al mio gusto più caro!

Vieni forse a tubare, con la tua possente smorfia,
le feste della Vita? O ti spinge credula
al sabba del Piacere qualche antica voglia
speronando ancora la tua vivente carcassa?

Speri dunque di cacciare il tuo incubo beffardo
al canto dei violini, alla fiamma delle candele?
Vieni a chiedere che il torrente delle orge
rinfreschi l’inferno acceso nel tuo cuore?

Inesauribile pozzo di stoltezza e di colpe!
Eterno alambicco dell’antico dolore!
Come vedo ancora errante l’insaziabile aspide
il traliccio curvo delle tue costole!

Temo che tutta la tua civetteria
non troverà un compenso degno dei tuoi sforzi:
quale cuore mortale capirà lo scherzo?
L’incanto dell’orrore inebria solo i forti.

L’abisso dei tuoi occhi, pieno d’orribili pensieri,
esala vertigine, e i cauti ballerini
non contempleranno senza nausee amare
il sorriso eterno dei suoi trentadue denti.
Eppure, chi non ha stretto fra le sue braccia uno scheletro?
Chi non s’è nutrito con le cose della tomba?
Che importano profumo, abito, toletta?
Chi fa il disgustato, mostra di credersi bello.

Baiadera senza naso, irresistibile baldracca!
di’ dunque a questi ballerini che fanno i contrariati:
“Malgrado cipria e rossetto, puzzate tutti di morte.
ballerini che vi volete fieri, scheletri muschiati,

Antinoi sfioriti, dandy glabri,
cadaveri verniciati, vitaioli canuti?
Nel gioco universale della danza macabra,
siete trascinati, verso luoghi sconosciuti!

Dai freddi lungo-Senna alle rive brucianti del Gange
la mandria dei mortali salta e s’inebria senza vedere
la tromba dell’Angelo, da un buco del soffitto,
sinistra, spalancata come un nero schioppo.

Ridicola Umanità, la Morte mira in ogni clima,
sotto qualsiasi sole, le tue contorsioni,
e sovente, come fai tu, profumandosi di mirra come te,
mischia la sua ironia alla tua insania!”

Tu festeggi Halloween? Pensi che la festa sia un bel modo per esorcizzare la morte?
Se ti interessano le festività leggi i nostri articoli sul significato di:

Se invece la nostra filastrocca ti è piaciuta, leggi anche quelle di Natale:

Buon divertimento 🙂

 

Foto di  Pedro J. Ferreira 

 

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