Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Psicologia della vita quotidiana: l’abbigliamento

Elena Bottari Ottobre 15, 2018

Flavia Cavalero si occupa da sempre di psicologia dell’abbigliamento e dei significati che i vestiti assumono ai nostri occhi. C’è chi li tratta come prodotti usa e getta e chi tiene decine di capi di abbigliamento dismessi in enormi armadi, senza avere il coraggio di liberarsene perché potrebbero servire, potremmo perntircene, ci hanno portato fortuna, ci ricordano persone o momenti della nostra vita.

Le case spesso si trasformano in mausolei e ci sentiamo guardiani più che proprietari delle nostre camicie, delle giacche, dei vestiti eleganti e delle tute da ginnastica. Lo butto o lo tengo? La risposta abituale a questa risposta dice qualcosa di noi e dei vestiti che non sono solo oggetti ma sono segni e simboli, sono feticci o despoti.

Marie Kondo con il suo celebre libro Il magico potere del riordino ha indicato una pratica per staccarsi dagli oggetti e uscire dalla soggezione che incutono o dal tabù di sbarazzarsene. Le gondole della nonna, le miniature di alcolici dello zio, il vestito da sposa della bisnonna, l’orologio a cucù made in China vinto alla lotteria, hanno un potere su di noi se ci sentiamo obbligati a tenerli anche se non ci piacciono e lo stesso vale per i vestiti che non indossiamo più e che tengono ancora uno spazio nei cassetti e nella nostra vita.

Il potere dell’abbigliamento però non si ferma qui, un cappotto con la martingala riecheggia atmosfere militari o mode ottocentesche, le paillettes brillano come il mito del varietà, il tubino nero allude carriere sfolgoranti e potere, le gonne lunghe e leggere, vaporose come tutù, un romanticismo passatista, insomma i vestiti parlano e ci fanno sentire più o meno in quadro, più o meno adeguati, ci danno forza o ce la tolgono. Si può stare al gioco o uscirne scegliendo un abbigliamento anonimo ma facciamo sempre i conti con secoli di moda e di immagine passati e futuribili. Da Florence Nightingale a Barbarella, da Oscar Wilde al Neuromante, uomini e donne si immaginano più vestiti che nudi e i vestiti non sono né innocui né indifferenti.

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Leggi l’interessante carrellata di Psicologia della vita quotidiana: l’abbigliamento ad opera di Flavia e cerca di capire cosa sono davvero per te i capi di vestiario: psicologia-vita-quotidiana-abbigliamento-flavia-cavaero-psicoterapeuta

 

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La foto in anteprima è di State library of New South Wales

 

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