Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Sessualità: bisogna parlarne ai figli!

Elena Bottari Giugno 4, 2013

Tra le tante perle che l’adolescenza ci riserva c’è anche, ma forse sarebbe il caso di dire che c’è soprattutto, la scoperta della propria sessualità. Nel migliore dei casi si hanno alcune nozioni tecniche e meccaniche su come nascono i bambini, ma gli interrogativi e le curiosità sono ben altri. Fino a poco tempo prima si trattava di curiosità ed interesse di tipo mentale, si voleva sapere. Ad un certo punto si vuole provare, l’esigenza non è più mentale ma corporea.

Le statistiche dicono che l’età del primo rapporto sessuale è precoce (in media verso i 16 anni per gli adolescenti che hanno una situazione culturale e familiare non problematica) e molte ricerche aggiungono che il sesso dei giovanissimi è sempre più spesso spregiudicato.

Per secoli argomento tabù per eccellenza, il sesso oggi è stato sdoganato nel senso che è possibile farlo in “tutti i luoghi e in tutti i mari”, ma pare che sia ancora molto difficile spiegarlo.

Immagino che tu stia scuotendo la testa e che tu stia pensando che tutto ciò non ti riguarda,non che uno si immagini che i propri figli arrivino pressoché illibati al matrimonio, ma nemmeno tutta sta libertà e sta disinvoltura.

E se invece si ?!?!?!?

Chi ha letto il libro “Ho dodici anni faccio la cubista, mi chiamano Principessa” ha ben chiaro quali possano essere per i ragazzi i peggiori modi di conoscere il sesso.

La prima importante distinzione è quella tra educazione sessuale e sesso tout court: della prima si sono quasi perse le tracce, a scuola non se ne parla e a casa nemmeno (che sia allora ancora un tabù?), del secondo ne abbiamo in abbondanza, per strada, in televisione, al cinema, nei rotocalchi e specialmente su Internet.

C’è un’ambivalenza notevole in proposito e indovina un po’ che strada sceglie un giovane? Ovviamente la strada più silenziosa, più nascosta, più provocante, più immediata e, purtroppo, anche la meno sicura e la meno controllabile. Poi tra loro nasce un tam tam, un passaparola, una segnalazione, un contagio. E ogni genitore crede o forse spera che questo accada solo ai figli degli altri. Le pagine più cercate dai ragazzi sono proprio quelle che parlano di sesso seguite da quelle in cui è possibile fare sesso e poi le chat tipo badoo, ask, two. Guarda questo servizio delle Iene.

Il nocciolo della questione è dunque la mancanza di conoscenza sui rischi, dalla gravidanza indesiderata alle malattie sessualmente trasmissibili.

Gli adolescenti hanno l’attenuante della tempesta ormonale, ma noi adulti che attenuante pensiamo di avere per giustificare l’omertà sul sesso? Cosa ci impedisce di parlare chiaro ai nostri figli? Alla vergogna di antica memoria è ora di anteporre la necessità di evitare che i ragazzi si ammalino per aver fatto sesso nel modo sbagliato. Genitorialità è anche questo.

E’ importante rispondere fin dalle prime domande dei bambini in modo chiaro e senza imbarazzi per trasmettere, oltre all’informazione, la netta percezione che possono fare ulteriori domande, che quella porta è aperta.

Cosa è più difficile dire? Cosa è più difficile chiedere?
Di cosa hai più bisogno?

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