Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Stefano Benni: un Natale di umorismo e intelligenza

Elena Bottari Novembre 30, 2012

Uno dei più indimenticabili e ironici articoli di Natale di sempre: Le feste dell’austerity sotto il cactus di Natale, pubblicato su Repubblica, a pagina 30 il 29 novembre 2012.
L’umorismo ai tempi della crisi ci regala squarci di geniale intuizione e indimenticabili risate. Stefano Benni, lo stesso grande scrittore che ha eternato la Luisona, lo stesso che ci ha regalato i mitici topini ammaestrati dell’astronave  Zuikaku del romanzo Terra, prefigura il nostro Natale al tempo della crisi come da festeggiarsi sotto un cactus, simbolo della scarsità, vegetale agli antipodi dei sempre verdi abeti che proliferano nel Nord Europa (molto meno in crisi di noi). In questo incubo natalizio, Monti ha un gemello in tenuta sadomaso, è lui che dice che il servizio sanitario è a rischio e che la crisi continua, subito dopo che il suo fratello mansueto ha rassicurato i mercati internazionali sulla solidità dell’economia europea.

Più confondono le acque, più i cittadini si disorientano e più gli specialisti possono continuare i loro affari

Ma entriamo nel merito del Natale:

Prima ha detto che gli italiani potranno tornare a spendere. Poi si è messo le mutande di cuoio e assieme alla sezione maya dell’Istat, ha annunciato che sarà un Natale miserabile

E’ un articolo che scatena una valanga di riflessioni e che fa anche molto ridere. Riso un po’ amaro ma almeno svuotiamo quella parte di polmoni dove l’aria ristagna, quella specie di doppiofondo di miscela gassosa che solo una sacrosanta risata, una bella corsa o un coro in stile alpino, magari dopo aver corso in montagna, riesce a ripulire. Stefano Benni prosegue con numerose ricette anti-crisi, alcune delle quali solo surreali,

Quanto alla letterina a Babbo Natale, i bambini stiano attenti a chiedere troppo: copia delle letterine dovrà essere consegnata a Equitalia che vedrà se c’è coerenza tra le richieste del pargolo e il reddito familiare. Una frase come “Vorrei un vestito da Zorro” potrebbe anche provocare un’incursione con lancio di lacrimogeni.

alcune invece purtroppo rivelatrici,

In quanto ai giocattoli, ne arrivano a milioni dalla Cina, e la Finanza li sequestra perché sono tossici e pericolosi. Non conosciamo analoghi interventi su merendine americane, bibite semi alcoliche per dodicenni e applicazioni per telefonino

altre sono vero e proprio distillato neorealista

Insalata alla bancaria. Prendete al mercato, o rovistando nella spazzatura, due cespi di insalata malaticcia, una carota esangue e una cipolla depressa. Al momento di condirli vi rendete conto che siete rimasti senza olio. Andate dai vicini di casa per chiederne un bicchiere in prestito. Vi diranno che per prestarvi un po’ d’olio, dovere fornire come garanzia l’attestato che possedete una damigliana d’olio o un frantoio in Puglia. Se no come possono essere sicuri che lo restituirete? Mangiate l’insalata condita con acqua e sale riflettendo sul perché si chiama bancaria.

Riflettere è un ottimo consiglio ma soprattutto bisogna non farsi infinocchiare dagli annunci roboanti. L’umore di un popolo non può dipendere dallo spread. Un giorno su, un giorno giù, un giorno siamo fuori dalla crisi, un giorno siamo solo all’inizio. Visto che gli economisti, a ben vedere, non ci capiscono niente, ascoltiamo i consigli di uno scrittore, uno che lavora di fantasia sulla base della realtà, e non lasciamo che chi ci rappresenta faccia il furbo con le nostre vite. Cerchiamo di capire cosa conta davvero per noi, come individui, quali obiettivi importanti abbiamo, come vogliamo raggiungerli e proviamo a vedere se poi tutto questo intercetta i desideri di molti altri e non lo si possa quasi chiamare con una vecchia coppia di parole in disarmo ma che possono tornare alla ribalta: bene comune, bene di tutti.

Le feste dell'Austeriry sotto il cactus di Natale - Stefano Benni

 

Potremmo scoprire che dei Babbi Natale appesi sui balconi non ce ne importa niente, che i petardi a Capodanno non sono il sale della vita, che i regali di Natale più belli sono

  • avere un vicino di casa che l’olio te lo presta
  • un compagno o una compagna che ti sorride almeno una volta al giorno
  • che ti chiede se hai mangiato
  • che quando ordini una cioccolata calda con panna, invece di dirti che diventi una balena urla al cameriere Una anche per me, e rinforzo di panna per tutti e due!
  • degli amici con cui non devi per forza sorridere tutto il tempo e parlare di tasse
  • dei figli che, se ci giochi assieme più di un quarto d’ora ogni giorno, secondo me sono molto più felici che se regalassi loro l’ultima astronave telecomandata che fa anche i toast e ti insegna lo svedese.
Scarica l’articolo La festa dell’austerity sotto il cactus di Natale in .pdf zippato (21,6 mega) e, se vuoi entrare nello spirito natalizio non apocalittico, leggi i film di Natale consigliati da paicomamme.it 🙂
Articolo di Elena Bottari

 

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