Satelliti a Perinaldo
Elena Bottari Luglio 4, 2013A Perinaldo, a forze di ammirar le stelle là dove i cartelli, i pali, i segnali di ogni tipo indicavano la loro comparsa, un bambino disse che si era stufato. Faceva anche un po’ freddo ed era pieno di zanzare che se non erano tigre, poco ci mancava.
Così qualcuno tirò fuori un organetto diatonico e cantò:
Saturnino scienziato, matematico sfolgorante
Cassini un giorno mise gli occhi su un sestante
Fu amore fin dal primo momento
Giapeto, Rea, Dione e Teti
erano davvero belli
Anche se non erano pianeti
Il bambino si rimise al cannocchiale, si sforzò parecchio ma vide solo una nuvola passare. Peccato che gli astri siano nascosti. Però di stelle, a guardare bene, ce c’era più di qualcuna. Luci intermittenti di satelliti vicini, più luminose di Teti visto da Cassini. Molte di più lo aspettavano nel bosco, dove il bambino scoprì un universo nascosto.
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La foto è di Smithsonian Institution