Sempre più spesso si sente parlare di
bambini iperattivi e altrettanto spesso se ne sente parlare a sproposito, il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD, Attention Deficit/Hyperactivity Disorder) viene confuso con la vivacità e l’irrequietezza che molti bambini presentano per svariati motivi.
L’ADHD è un disturbo del comportamento molto importante che causa problemi, sconforto e stress sia a chi ne soffre, sia ai genitori, sia ai compagni di classe che agli insegnanti.
Un livello alto di vivacità, la sbadataggine e la poca attenzione, non sono sempre sintomi di iperattività, anzi quasi sempre non lo sono. I sintomi che caratterizzano questo disturbo psichico sembrano corrispondere a quelle che spesso sono delle caratteristiche di molti bambini.
Quando è il caso di preoccuparsi?
- Se confrontando il bambino con gli altri si nota una evidente differenza in ambito di vivacità, attenzione, organizzazione.
- Se perde sempre tutto, se non riesce ad aver cura del suo materiale.
- Se non sta mai seduto, non sta mai fermo a casa e a scuola, se gli insegnanti dicono che risponde in modo affrettato.
- Se si distrae ad ogni minimo rumore, se spesso “fa a botte” con i compagni.
Di tutti questi “se” non ne sono sufficienti uno o due, ma ve ne devono essere diversi e, soprattutto, non si definisce il comportamento del bambino con delle espressioni “come se”, cioè non si dice per modo di dire, molto genericamente, “non sta mai fermo”. Se usiamo questi termini dobbiamo essere certi di descrivere effettivamente un comportamento.
Per essere chiara, “il bambino non stai mai fermo” vuol dire che anche quando sta seduto si muove, si agita e riesce a stare seduto per ben poco tempo; “si distrae facilmente” vuol dire che è sufficiente un rumore per farlo distaccare completamente da quanto stava facendo; “ha sempre la risposta pronta” vuol dire che risponde sempre prima che abbiamo finito di formulare la domanda e così via. Inoltre questi sintomi devono persistere cioè non possono essere riferiti ad un periodo particolare e, generalmente, insorgono prima dei 7 anni.
Stabilire se un bambino è affetto dall’ADHD, è compito di professionisti che, mediante un processo complesso e in equipe, formulano una precisa diagnosi, non si può avere un po’ di ADHD come capita di sentire dire.
E’ necessaria una valutazione complessiva anche dello stato fisico del bambino per fare una diagnosi, per escludere eventuali altre cause
Quando si ha una diagnosi di ADHD, e solo in quel caso si può parlare di iperattività, diventa importante non nascondere il fatto come fosse una vergogna, ma spiegare di cosa si tratta, almeno alle persone che sono in contatto con il bambino, ed è importante spiegare quale sia il comportamento da adottare per relazionarsi con il bambino al fine di agevolarlo e rendergli un po’ più facile la convivenza con questo disturbo.
Articolo di Flavia Cavalero
La foto è di The U.S. National Archives