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Cosa sono le DAT, dichiarazioni anticipate di trattamento?

Elena Bottari Gennaio 24, 2017

Le dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) sono indicazioni che ogni singolo cittadino può redigere in previsione di incidenti e malattie degenerative che lo privino della facoltà di scelta. Le DAT permettono il proseguimento del rapporto medico-paziente anche in caso di incoscienza del paziente e tutelano il suo diritto alla scelta della cura.

Il medico deve attenersi, nel rispetto della dignità, della libertà e dell’indipendenza professionale, alla volontà di curarsi liberamente espressa dalla persona. Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà in caso di grave pericolo di vita, non può non tener conto di quanto precedentemente manifestato dallo stesso

Codice di deonotologia medica

Da anni ormai si parla di DAT e di testamento biologico ma solo alcuni comuni hanno iniziato a raccogliere queste dichiarazioni che sono una logica estensione del concetto di consenso informato ma che ancora non hanno valore giuridico anche se il Codice di Deontologia medica, approvato il 18 maggio 2014 dalla Federazione nazionale dei Medici chirurghi ed odontoiatri

  • prevede che il medico debba astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato
  • sancisce che il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito ed informato del paziente
  • sancisce il dovere per il medico a desistere da atti curativi in presenza di un documentato rifiuto da parte di una persona capace di intendere e volere. Il medico deve inoltre attenersi alla volontà del paziente precedentemente espressa in modo certo e documentato

Le dichiarazioni anticipate di trattamento

  • possono essere modificate tutte le volte che si vuole
  • devono essere scritte
  • devono risultare il più possibile chiare e dettagliate, in modo che non vi siano ambiguità interpretative
  • devono contemplare un fiduciario

Il fiduciario è una persona, nominata dallo scrivente, che si impegna ad agire nell’esclusivo e migliore interesse della persona che lo ha scelto. In caso di contrasto tra fiduciario e parenti, la decisione è assunta dal comitato etico della struttura sanitaria.

Ognuno può, tramite questa dichiarazione, fornire indicazioni su

  1. assistenza religiosa o no, rito funebre, tumulazione o cremazione, volontà sulla dispersione delle ceneri
  2. intenzione di donare o no gli organi per trapianti
  3. utilizzo del cadavere o parti di esso per scopi di ricerca e didattica
  4. richiesta o meno di cure palliative, in casa o in una struttura esterna
  5. propria posizione rispetto all’accanimento terapeutico
  6. trattamenti non desiderati di sostegno vitale tra cui l’alimentazione e l’idratazione artificiali

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