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Disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia, disgrafia e discalculia

Bambino studia

Brutti voti, note, sgridate a scuola e a casa… Spesso quella che è una vera e propria difficoltà dello scolaro, viene interpretata come distrazione, svogliatezza, superficialità quando invece si tratta di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DAS).
Una percentuale consistente dei bambini con DAS ha anche difficoltà a mantenere a lungo l’attenzione su un compito o in un’attività e questo non fa che aumentare la convinzione che “non ha voglia di studiare, è sempre con la testa per aria!”.
E’ spesso difficile per i genitori capire il disagio che prova un bambino in questa situazione, poiché accade sovente che il disturbo venga scambiato per svogliatezza il comportamento genitoriale diventa severo, non accogliente verso il figlio.
Da parte sua, il bambino che malgrado gli sforzi non riesce a raggiungere gli obiettivi e vede i suoi pari che li raggiungono con un impegno minore del suo, si demotiva e perde auto stima.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono di tipologia diversa e si manifestano con modalità diverse.
La prima distinzione da fare è tra Difficoltà e Disturbi.
Le prime riguardano gli alunni che non riescono a stare al passo con gli altri, che mostrano dei limiti in diverse materie, non definibili con chiarezza. Quasi sempre queste difficoltà di apprendimento sono conseguenti ad un ritardo mentale che spesso è già certificato in età scolare.
I Disturbi dell’Apprendimento, invece, riguardano un aspetto specifico dell’apprendimento: “Si tratta di disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere e non sono dovuti ad una malattia cerebrale acquisita. Piuttosto si ritiene che i disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione cognitiva, legate in larga misura a qualche tipo di disfunzione biologica. Come per la maggior parte degli altri disturbi dello sviluppo, queste condizioni sono marcatamente più frequenti nei maschi.” (OMS, 1992)
La segnalazione alla famiglia avviene quasi sempre tramite l’insegnante che “capta” il problema, ma non sempre è adeguatamente preparato per affrontare la situazione.
Si stima che una percentuale che va dal 5% al 10% della popolazione scolastica abbia un problema che rientra nei DAS, che sono molto vari e includono una serie di disturbi nella comprensione e nell’uso del linguaggio, sia parlato sia scritto, che si manifestano in una limitazione delle capacità di ascoltare, parlare, leggere, scrivere e/o fare calcoli.
I Disturbi dell’Apprendimento scolastico sono spesso sottovalutati sebbene abbiano una diffusione piuttosto alta e possano avere conseguenze negative sia per il singolo alunno sia per la classe intera.

Gli alunni che si trovano in questa situazione possono acquisire buone abilità anche nelle aree critiche seguendo adeguati percorsi. Dati recenti indicano che su 100 bambini sottoposti a trattamento per problemi di lettura entro il settimo anno d’età, una percentuale alta (85-90%) raggiunge lo stesso livello di abilità dei coetanei privi del disturbo. Se, invece, lo stesso intervento viene effettuato dopo il compimento del nono anno di età, la percentuale si riduce fino al 25%.

I DSA più frequentemente riscontrati riguardano:

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La foto del bambino a scuola è di The U.S. National Archives