Ecco la nostra filastrocca della quasi-Pasqua, dell’inverno che tira tardi fino a sera, che si trasforma in una quasi-primavera. Arriva una macchia gialla sul più bello, sarà per caso un dorato gioiello? La Pasqua giunge come una promessa, che la vita dopo la morte torni la stessa, che al gelo segua il tepore, che agli uccellini tocchi un nuovo amore.
Spariscono fiocchi, ghiaccioli e sorbetti
scivola via l’acqua dai tetti.
Gocce pesanti cadono sulle ringhiere
Suonando un concerto che si può anche vedere.
L’acqua cade e si rompe in perle piccole, tutte rotonde
che rimbalzano ancora e ancora
in mezzo all’acqua che piano svapora
e si placa dopo le onde.
Non c’è più acqua sul tetto,
finito è ogni più gioioso ruscelletto.
E’ così, tra il fango e la neve,
che spunta la primula lieve.
Un punto giallo sul marrone
Promessa di vento, nidi e solleone
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