Captain Jack è il nostro agente nella Via Lattea. Professore, studioso, ricercatore, asceta e globetrotter, ci manda in bottiglia, dalla sua isola, appunti di astrofisica per bambini. Ciao Jack!
Come va? Ci puoi spiegare cosa sia un astrofisico e come si svolga il suo lavoro?
Un astrofisico è un ammasso di cellule viventi, parte dell’ Universo, che cerca di capire l’Universo, cioè se stesso.
Vive su un pianeta chiamato Terra, ed ha una vita media di circa 80 orbite intorno ad una stella (chiamata Sole) in una galassia (chiamata via Lattea). Di queste galassie (amassi di stelle) ne esistono miliardi di miliardi (se non infinite), ben più del misero numero di cellule che compongono il suo corpo (l’ ammasso di cellule viventi sopracitato). Da tale evidente umiliante confronto si origina spesso, stranamente, un grave complesso di onnipotenza anziché, più logicamente, di inferiorità, di cui l’astrofisico è spesso irrimediabilmente afflitto, quasi fosse lui il creatore dell’ Universo che cerca infantilmente di capire.
Il suo lavoro consiste nel cercare di capire (o quanto meno simulare efficientemente di capire al fine di ricevere uno stipendio) oggetti che non potrà mai osservare direttamente, perché distanti anni, se non milioni di anni luce.
In alcuni casi disperati l’astrofisico può anche degenerare in tuttologo regolarmente intervistato da giornalisti pseudo-scientifici alla ricerca di spiegazioni popolari dell’ ultima scoperta, o presunta tale, che molto spesso è il frutto di una campagna pubblicitaria di qualche potente lobby scientifica alla ricerca di un supporto politico e mediatico per giustificare investimenti miliardari in esperimenti scientifici dei cui risultati l’ umanità non beneficerà probabilmente mai.
Il cosmologo teorico invece e un povero Fantozzi della scienza spesso relegato in uffici senza finestre e senza soldi per comprare quaderni o matite. E’ una figura folkloristica citata dagli sperimentali per giustificare le loro richieste di fondi.
Che lingua parlano le galassie?
Strettamente parlando esiste una certa differnza tra astrofisica, astronomia e cosmologia, anche se esistono varie aree di sovrapposizione.
Evitando di entrare nei dettagli tecnici, si può dire che la maggior parte di ciò che osserviamo dell Universo è la luce emessa dalle stelle che lo popolano, enormi “centrali” a fusione nucleare, che si raggruppano in galassie, per effetto dell’ attrazione gravitazionale (una forma di amore universale che tiene insieme l’universo, evitando che ogni stella, o gli stessi atomi che la compongono, se ne vadano ognuno a spasso per i fatti suoi).
Come hai capito che ti interessava la fisica teorica e come sei finito a fare il cosmologo?
Da piccolo leggevo l’enciclopedia alla voce relatività, e pensavo che non avrei potuto vivere senza capirla per bene. Indeciso tra matematica e fisica, all’ università scelsi fisica nella speranza di fare amicizia con i compagni dei corsi di laboratorio.
La ricerca in relatività teorica è oggi abbastanza limitata, e quindi mi sono dato alla cosmologia per questioni “sociologiche”. In ogni caso la cosmologia nel senso lato del termine include qualunque forma di conoscenza, dato che tutto è parte del Cosmo.
Un giorno, quando la cosmologia sarà più avanzata, si chiamerà il cosmologo per qualsiasi necessità domestica: idraulico, psicologo, sarto etc.. saranno figure professionali destinate ad essere assorbite in quella del cosmologo. E’ solo questione di qualche anno.
Visto che siamo ancora freschi del film di Capitano Harlok, in cui la materia oscura, la dark matter la fa da padrone, ci parli del lato oscuro della fisica? Cosa sono i buchi neri? Esistono soltanto buchi neri o ne esistono di altri colori?
I governi di tutto il mondo finanziano la ricerca in cosmologia per dare ispirazione ai film di avventura, o è la cosmologia che beneficia dei film di avventura ambientati nello spazio?
Le osservazioni cosmologiche non si riescono a spiegare con la forma di materia che osserviamo qui sulla terra. Per questo sono stati coniati questi altisonanti termini, molto affascinanti all’orecchio dei non addetti ai lavori, ma che in realtà nascondono la nostra grande ignoranza. In poche parole nessuno sa cosa sia (o se esista) la materia o l’ energia oscura, ma parlarne come di una realtà concreta aiuta a farsi finanziare progetti di ricerca o simposi in amene località di montagna o mare.
Lo stesso vale per i buchi neri. Non sono osservabili direttamente per definizione, in quanto sono oggetti talmente densi che neppure i raggi di luci riuscirebbero (il condizionale e d obbligo) a sfuggire al loro campo gravitazionale, e la loro potenziale presenza si può solo dedurre indirettamente dai loro effetti gravitazionali (essendo molto densi possono attrarre a sé molto intensamente ciò che li circonda).
Esiste il concetto di buco bianco, che e speculare a quello di buco nero.
Da buchi neri non si può uscire, ma solo entrare, mentre dai buchi bianchi si può solo uscire, ma non entrare.
I buchi bianchi possono emettere luce, e quelli neri no, da cui il termine bianco e nero.
In questo senso non ne esistono altri colori. Anche se un buco bianco potrebbe emettere luce di qualsiasi colore, gli astrofisici lo chiamerebbero comunque bianco, anche se è rosso. La causa e da ricercarsi nella scarsa fantasia degli astrofisici.
In ogni caso tutto questo è ipotetico, in quanto le leggi della fisica che conosciamo potrebbero non funzionare nei sistemi fisici nei quali si ipotizza esistano i buchi neri o bianchi.
Ciò nonostante l’utilizzo dei termini buco, energia o materia associati all’aggettivo nero, si dimostrata una ricetta sicura per attrarre l’attenzione del grande pubblico o vendere libri di divulgazione (fanta)scientifica, per cui sono destinati a continuare a confondere e far romanticamente sognare l’umanità per un periodo imprevedibilmente lungo.
Se si svelasse la verità, cioè che nessuno di questi oscuri oggetti potrebbe realmente esistere, chi comprerebbe i libri di Hawking o finanzierebbe la ricerca scientifica?
Prima o poi il re nudo sarà scoperto e finalmente la cosmologia potrà essere liberata da questi esperti marketing avidi di fondi, per ritornare una disciplina scientifica seria.
Si parla spesso di colori a proposito di corpi celesti, le nane bianche, il gigante rosso, i buchi neri. E’ un vezzo degli astrofisici impallinati con il feng shui o le frequenze dei colori vi danno informazioni utili?
La luce è un onda elettromagnetica. A seconda della frequenza di oscillazione di tale onda, essa appare di diverso colore.
Esistono molte frequenze non accessibili all’occhio umano, ma i radiotelescopi possono osservare anche questa luce (un po’ come le fotocamere ad infrarossi per fare un’analogia con la vita quotidiana). Questi colori ci permettono di stabilire molte informazioni sugli oggetti che li emettono, ed hanno quindi un importanza fondamentale.