Perché siamo parenti delle galline? L’evoluzione spiegata ai bambini
Elena Bottari Settembre 12, 2013Teste toste all’ascolto! Ecco tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’evoluzione (spiegata ai bambini) e non avete mai osato chiedere. Perché siamo parenti delle galline?, frutto della collaborazione tra Federico Taddia e il filosofo della scienza Telmo Pievani, è un bellissimo manuale su Darwin che, come Taddia scrive, “non è un giocatore della nazionale delle Galàpagos, ma il padre della Teoria dell’evoluzione”.
Il libro si articola su domande e risposte riuscendo ad incuriosire parecchio. Molto carine le ilustrazioni di Roberto Luciani. I tre autori di questo manuale scientifico pieno di umorismo sono molto affiatati. C’è perfetta armonia tra parole e disegni. Tra le pagine di “Perché siamo parenti delle galline?” si respira libertà di domandare e di fantasticare, proprio lo spirito adatto a scienziati e scienziate in erba 🙂
E’ un libro ipertestuale, pieno di rimandi ad approfondimenti. Si parla di adattamento, “scatti di crescita” della specie umana, di vantaggi evolutivi, di DNA, insomma di “natura” che non è buona né cattiva: è natura e basta. Il libro spiega che alcuni animali non si sono evoluti, si tratta dei “fossili viventi”, come il celacanto che è rimasto tale quale a come era ai tempi dei dinosauri. Taddia e Pievani parlano del bambino primitivo, che giocava a dadi (il gioco più antico rinvenuto).
Il gioco è un elemento fondamentale nello sviluppo della nostra specie. E’ giocando, cioè dimenticandosi per un po’ della realtà, che il nostro cervello si abitua a inventare e trovare soluzioni nuove. Giocando, i cuccioli di sapiens, potrebbero aver suggerito più di una soluzione geniale e innovativa ai loro genitori.
Un discreto spazio è lasciato alla preistoria, una delle epoche preferite dai bambini di sempre ma non si parla solo di dinosauri 🙂
C’è molto futuro in questo libro, dalle nuove specie (anche di virus) all’uomo bionico e ai robot.
Uno dei temi più interessanti trattati è quello della diversità
Quindi essere uguali è rischioso?
Rischiosissimo. Quando virus o batteri colpiscono una popolazione senza molte diversità genetiche, succede il peggio: se si ammala uno, si ammalano tutti! Se invece c’è diversità, è probabile che qualcuno sia più resistente degli altri e la malattia diventa più rara. Nella nostra specie neanche due gemelli sono perfettamente identici, perché la natura cerca la diversità.
Buona lettura!
Se vuoi approfondire il tema “natura”, vai alle nostre pagine sull’argomento:
Articolo di Elena Bottari