Torino è una città piena di grandi e piccoli tesori molti dei quali démodé ma di grande fascino. Se ti piacciono le cose che non ci sono più, puoi provare a trovarle a Torino, magari approfittando dei saldi vintage 🙂
Ci è capitato di andare in uno storico negozio di tessuti in Via Marconi, uno di quelli che si trovano dentro palazzi antichi, con pavimenti a mosaico e portiera sospettosa e.. si è aperto un paradiso. Tessuti di ogni trama e colore, cotoni, taffetà di seta, lini ma soprattutto bottoni 🙂
I cari vecchi bottoni di una volta, persino quelli di corno!! Forme serie, mille colori, bottoni piccoli, bottoni grandi, vere o finte madreperle e materiali strani che ci hanno ricordato la gommalacca o la celluloide. Insomma un trip materico indimenticabile. Possiamo affermare senza tema di smentita che Tim Burton, autore di Coraline e molti altri film in cui tessuti e bottoni la fanno da padrone, sarebbe impazzito 🙂
Non da meno sono le librerie remainders dove ci siamo imbattute in un libro del 1975, Manuale della barzelletta di Vezio Melegari, indispensabile per instradare i figli sulla via dell’umorismo e per allargare il loro “parco battute”.
Abbiamo lasciato gli occhi e il cuore sugli albi a fumetto di Braccobaldo Bau e Braccio di Ferro. Le rime di Cecco Angiolieri ce le siamo portate a casa come il sacro Grahal!!
Ultima tappa un negozio di belle arti con colori e album vintage in super offerta (creazioni originali per ragazzi, delle edizioni Mega di Torino). Aprire la scatola dei pastelli a cera Liberty, togliere la carta velina e ammirare i colori perfetti nella loro scatola rettangolare è un piacere da archeologi in erba 🙂
Prodotti in Giappone, dice il negoziante. E allora viene in mente che Liberty era il nome di un uomo impallinato con l’arte orientale, che andò in Giappone e diede inizio al fenomeno del gusto floreale.
Che questi pastelli siano stati prodotti da un suo erede?
Articolo e foto di Elena Bottari