Sono ancora vivo di Roberto Saviano e Asaf Hanuka
Elena Bottari Ottobre 14, 2021Roberto Saviano e Asaf Hanuka sono gli autori di Sono ancora vivo, graphic novel che in 135 elegantissime pagine condensa la vita dello scrittore sotto scorta da 15 anni, riuscendo nell’impresa impossibile di tenere a braccetto infanzia ed età matura, crudo realismo e immagini poetiche nella corsa lungo luoghi e momenti precisi della sua vita vera e anche della sua vita sognata. Da Subuteo a Desiderio, le tappe del racconto si susseguono con trovate efficacissime e attimi di vera grazia che il lettore scopre condotto dal tratto netto di Asaf che è co-protagonista della storia oltre che suo co-autore.
Lo scrittore si riappropria della propria storia e del proprio corpo illuminando meccanismi mediatici e dinamiche collettive su cui ogni italiano dovrebbe riflettere. Siamo una civiltà del pettegolezzo che stritola gli individui, che tradisce la realtà in nome di scorciatoie false che fanno ci fanno sentire incolpevoli.
Contrariamente a quel che ci si potrebbe aspettare, questo splendido fumetto è ricco di paesaggi e di campi lunghi che fanno da contraltare agli spazi angusti e alle porte chiuse che sono la quotidianità di Roberto Saviano. La sincronia tra passato e presente, tra la vita come è andata e la vita come sarebbe potuta essere, sono le costanti della narrazione che ci presenta, attraverso le esperienza di Roberto, luci e ombre della nostra cultura, in primis l’abitudine all’insinuazione, la costruzione di santini da sovrapporre alle persone note fino a quando queste smettano di ubbidire all’immagine oleografica, quasi sempre strumentale ad un certo qual scaricabarile.
Sono ancora vivo è diviso in capitoli per esigenze di lettura ma è un organismo perfettamente coerente e unitario in cui gli affetti, gli elementi totemici, i richiami folklorici, i colori (azzurro, verde, giallo, arancione, rosso con pochissimi altri toni talvolta piatti, talvolta sfumati) creano continuità e fanno progredire i motivi profondi del libro. I colori significano pienezza nei momenti più vitali e di massima consapevolezza, sottolineano le emozioni o anticipano la drammaticità degli argomenti come nel caso del rosso. Se i colori sono spesso piatti, senza sfumature, i grigi sono una vera poesia. Lo stile si eleva e i colori diventano più ricchi, più sfumati quando il momento lo richiede, come nel capitolo Sliding doors o nell’episodio finale, pieno di luci calde, di colori e di allegria.
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