La trentesima edizione del Tff si preannuncia come un imperdibile caleidoscopio di punti di vista e di linguaggi cinematografici che molto hanno da dirci sulle donne, i bambini, gli adolescenti e le scelte di vita.
Maternità, accettazione delle differenze, solidarietà tra donne, ribellione e vendetta, resistenza, questi sono solo alcuni dei filoni che ci sembra di individuare in questa trentesima edizione del festival.
Noi non vediamo l’ora che le proiezioni abbiano inizio!
Ci incuriosiscono:
- i film di Joseph Losey, fra tutti “Il ragazzo dai capelli verdi”, favola sulla discriminazione del 1948 e “La grande notte” del 1951,
- Couleur de peau: miel di Jung Henin e Laurent Boileau, film d’animazione sull’accettazione di sé.
- Ginger & Rosa di Sally Potter, film su un’amicizia adolescenziale al femminile
- Pénélope di Claire Doyon, road movie di una mamma e della sua bambina autistica nella lontana Siberia, alla ricerca di uno sciamano che possa guarirla
- Il figlio dell’altra, di Lorraine Levy, pellicola su uno scambio accidentale di bambini tra una famiglia israeliana e una palestinese.
- Pavillon di Tim Sutton, film indipendente sui teenagers americani alla ricerca di spazi aperti e libertà
- De jueves a domingo, di Dominga Sotomayor, sulle dinamiche familiari viste dal punto di vista dei figli
E poi, da brave mammine, andremo a vedere Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah (1969), Good Vibrations di Glenn Leyburn, Caccia sadica di Joseph Losey (1970) e La rabbia giovane di Terrence Malick (1973).
Segnaliamo poi due pellicole che ci sembrano davvero interessanti per il loro valore di “resistenza”, L’ultimo pastore di Marco Bonfanti e La seconda natura di Marcello Sannino, documentario sull’ avvocato Marotta, uno dei protagonisti della vita culturale e filosofica italiana nella Napoli post-bellica e strenuo difensore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, oggi in pericolo.