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Fare la valigia: 4 metodi per diversi caratteri

Portapacchi

Eccoci finalmente ai bagagli! Tocca fare la valigia per partire ma come?

  1. Preparare la valigia per alcuni è la cosa più semplice del mondo: riflettono su cosa è fondamentale portarsi appresso, stilano un elenco, preparano gli abiti e tutto il necessario, controllano la lista mettendo addirittura un “baffo” che segnala che il materiale è pronto e… non è finita qui. Ripongono in una busta, possibilmente di stoffa, ogni indumento, perfettamente piegato e sistemano, il tutto iniziando dai capi più resistenti per finire con quelli più delicati. Guarda come fanno gli esperti imballatori dell’Hotel Ritz di Parigi
  2. Altri adottano il metodo a rotoli, cioè ogni capo di abbigliamento diventa una specie di salame di stoffa da srotolare una volta arrivati a destinazione. La valigia risulta perfettamente riempita, nessuno spazio resta vuoto perché i rotoli sono di diverse misure a seconda che si tratti di un jeans, una maglietta o il pigiama. Una volta srotolati i capi risultano piuttosto ordinati e stendendoli su un attaccapanni ritrovano la loro forma smagliante.
  3. Alcuni, semplicemente si preoccupano di farci stare quanta più roba possibile, stipandola in ogni buco della valigia e sedendocisi sopra per chiuderla.
  4. E poi ci sono quelli come noi… Quelli che decidono di partire all’ultimo momento e nemmeno sanno che valigia usare… Un trolley di sicuro, la comodità innanzitutto!!! Quelli come noi hanno un questione particolare da risolvere: avere tutto il necessario ma con poco ingombro e avere anche lo spazio per riporre gli eventuali acquisti che in vacanza, si sa, difficilmente mancano. Negli anni abbiamo trovato la nostra tecnica: portiamo capi “usa e getta”. Hai presente quei vestiti che continui a guardare dentro all’armadio e che non usi perché “non mi piace più”, “non si usa più”, “è troppo corto/lungo/largo”, ma che non hai il coraggio di buttare? Ecco noi abbiamo trovato il modo per farli morire da eroi, senza rimpianti: li mettiamo in valigia, li portiamo in vacanza, li indossiamo e li buttiamo via (meglio nei cassonetti di Amnesty), senza troppi sensi di colpa.

Il vantaggio enorme dell’ultima tecnica, oltre ad avere lo spazio per portare a casa i souvenir del viaggio, è che al ritorno non dobbiamo trascorrere giorni a lavare e stirare che vanificano l’effetto relax della vacanza.
La fotografia è di Lewis Hine via Flickr