Vita di Pi, è una magnifica fiaba sulla fede, sulla separazione e sulla vita, tratto dal romanzo di Yann Martel. Il film si svolge nell’India francese, a Pondycherry, in Canada e nel bel mezzo dell’oceano. Il protagonista è Piscine Monitol Patel, un uomo saggio e innamorato delle tante vesti di Dio, al punto da seguire i dettami di ben tre religioni, fin dalla più tenera età.
In questa pellicola visivamente imponente, colossale anche per la vera e propria epopea che racconta, l’uomo combatte contro la natura selvaggia dentro e fuori di sé. Il destino accompagna un ragazzo attraverso la separazione, la perdita, la fame e la solitudine impotente di fronte alla maestosità delle onde e dei suoi indifferenti ma bellissimi abitanti. Piogge provvidenziali dissetano e una mano sembra tendersi a Patel proprio quando tutto sembra perduto. La forza della sopravvivenza, la disciplina, il desiderio a tratti disperato di non soccombere alla cieca furia degli elementi e della propria rabbia assumono varie forme.
Nulla forse è solo ciò che sembra in questo film. Certo è il messaggio profondo di Vita di Pi che indica una via possibile oltre il male. La bellezza e la fede (in Dio, in sé, negli uomini) hanno in ciò grandissimo peso. Gli ultimi venti minuti del film sono un colpo di scena inatteso, commuovente, che ci mostra in poche scene e pochissime parole, come si possa tifare per il bello senza disconoscere la verità.
Ti consigliamo vivamente di non leggere la trama di questo film che è davvero una meravigliosa sorpresa. Se, come noi, non adori il 3D ti stupirai di effetti speciali così ben fatti da non vedersi. Uno dei migliori compendi mai visti di tecnologia e racconto in forma di parabola. Un kolossal della spiritualità!
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Articolo di Elena Bottari