Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Dettati di parole che non esistono

Elena Bottari Luglio 11, 2017

Il dettato di non parole (parole che non esistono) fa parte dei test somministrati ai bambini DSA ed è un esercizio utile per correggere le difficoltà ortografiche. Sentire un suono che non significa niente, riconoscerlo per poi associarlo alle sillabe giuste e scriverlo correttamente, è un ottimo allenamento per tutti. La lingua diventa così un gioco o uno scherzo e induce a riflettere sulle parole in modo diverso. La particolarità dei testi che proponiamo di seguito è quella di mischiare parole e non parole in frasi di cui si può intuire un significato.

Dettati di non parole

Un incontro prattile e concioso.

Giuggiolavo del più e del meno guardando commili selvaggi brucare, quando d’un tratto sconzò fiasco nella mia direzione un biacco affamato. Mi guardai intorno alla ricerca di uno zimbolo su cui arrampicarmi ma niente. Solo struccoli bassi a perdita d’occhio!

La bieca bestiaccia sluppava con la lingua e arrotava gli zini sognando i miei polpacci. Ero azzuppo di terrore e raccomandavo l’anima al diavolo, quando uno schiocco tremendo si levò nella valle e tutti i commili se la diedero a gambe verso la stalla. Il biacco, ancora prima di loro, se la sbisciolò a schiocca ossi. Ero salvo!

Una casa squicchissima

La casa era luccicosa e gnaccola ma senza assiosità inutili. Era quello ci voleva per Tiara che aveva lì il suo sdrusio e anche la sua sgàttola personale. Le camazze erano verde acqua e i suolli erano tutti in finissimo golo. Un bel posticino davvero, per una giovane siona. Invitava spesso i suoi rognoli e zuffolavano fino a tarda sera. I vicini, per fortuna, erano troppo loccoli per lamentarsi. Un bel giorno Tiara si trovò di fronte all’uscio un pioffolo affamato e alalante. Lo chiamò Zante. Si catroccolò sul divano dopo aver bevuto tutto il suo slurpo e non se ne andò più.

NB Le non parole possono essere dettate anche fuori da un contesto, una dopo l’altra.

Lista di non parole da dettare singolarmente

  • rusciolo
  • trioncolo
  • alabissa
  • molisco
  • baleccio
  • zella
  • lomminello
  • zeppiolare
  • trincolo
  • ussiano
  • costricare
  • quacchemente
  • allustricato
  • estricamente
  • massifratto
  • quasito
  • lollo
  • mugnoso
  • alarisco
  • frele

Poesie di parole che non esistono

La lingua può essere espressiva anche se sembra non dire niente. Gioca con le somiglianze, salta tra le assonanze e lancia mille allusioni intorno a sé con i suoi tanti significati possibili. Ecco alcuni esempi di poesie senza senso che forse qualcosa significano.

Il lonfo di Fosco Maraini

Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna
arrafferìa malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi, in segno di sberdazzi
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.

Lodi? di Giulia Niccolai

Treviglio. Rovato brescia asola visano
e adda e oglio e mincio e garda
lograto barghe pastrengo e margaria.
Navi che manerbo! Lodi?

La poesia vogon di Douglas Adams

Oh, acciaciato grugnosco, le tue minzioni mi appaiono
Come ciance di sebi su luride api.
Deh! Impiacciami, imploroti, sgabazzone rampante
Sciasciami, sprusciami, sprusciami coi crespi tentachili
O ti strapperò gli sputtoni coi miei scassagangli, CAPITO?

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