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Cappuccetto rosso di Massimo Frezzato

Cappuccetto rosso Lavieri Frezzato

Massimo Frezzato è un grande illustratore. Lo abbiamo visto fare fuochi d’artificio e poesia in immagini con Pinocchio e ora lo seguiamo nella sua impresa di raccontare Cappuccetto Rosso, una delle fiabe forse più inquietanti  per tutti i tranelli tesi alla bambina “che aveva scelto la strada del bosco” e per i dettagli sulla pancia della bestiaccia aperta e richiusa. L’eroe è il cacciatore che non perde tempo in chiacchiere, apre la pancia del lupo e salva nonna e nipotina.

Frezzato immagina Cappuccetto rosso come una bambina stravolta per tutte le versioni che esistono della sua storia. Ognuno inventa una versione, più o meno truce, più o meno animalista, Frezzato ci dà la sua e ci dice che Cappuccetto si chiama Matilda. Non è cosa da poco e forse aiuta i bambini a non confondersi. Molti infatti pensano che la protagonista di questa storia si chiami Cappuccetto di nome e Rosso di cognome, creando dubbi sulle desinenze ma aprendo la possibilità di nomi diversi da quelli a cui siamo abituati. Rosario, ad esempio,  in italiano è un nome maschile ma in spagnolo e portoghese è femminile. Ma lasciamo perdere le digressioni linguistiche.

L’autore e illustratore di questo bel libro, il buon Frezzato, si prende quindi qualche libertà nella narrazione (le riconosci perché scritte in un altro colore): scopriamo qualcosa del passato della nonna, certe sue predilezioni in fatto di bevande e alcune cose avvengono in modo un po’ diverso

Le illustrazioni sono bellissime!!

Ecco il cacciatore con un mazzolino di margherite e il cornetto acustico


e Cappuccetto Matilde felice nel bosco.