Tutti i c’era una volta della storia dell’umanità sono narrati nella Breve storia del mondo di Ernst Gombrich con uguale attenzione ad ogni cultura e con utilissimi richiami tra i capitoli che aiutano a costruire la mappa mentale delle civiltà e a farsi un’idea chiara di come si siano sviluppate le une rispetto alle altre. L’autore fornisce poche date, facili da ricordare e fondamentali, accompagna i lettori attraverso le epoche senza pedanteria ma con uno stile vivace e chiarisce i motivi della fioritura o della caduta degli imperi, le tragedie dell’uomo sull’uomo come la conquista spagnola nelle Americhe o l’olocausto. Per dirla alla Safran Foer, tutto è illuminato, anche i meccanismi psicologici di massa e le tecniche della propaganda.
Ernst Gombrich è un mito della divulgazione, nato nell’ormai lontano 1909. Ha vissuto ben due guerre mondiali ed è stato un grande storico dell’arte ma è la sua Breve storia del mondo che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. L’autore parla di civiltà e di potere, illustra come questo si protegga sempre e di come un potere autoritario riconosca l’obbedienza come unica virtù, la mancanza di fedeltà al capo come solo crimine.
Anche i bambini devono crescere, e così è necessario che imparino dalla storia come la sobillazione e l’intolleranza possano trasformare facilmente gli esseri umani in esseri inumani.
Grazie a questa preziosa enciclopedia storica possiamo capire le ragioni della grande differenza tra Atene e Sparta analizzando la composizione sociale, la collocazione geografica e le attività di ogni città e possiamo capire perché il mikado, famiglia nobile che sorvegliava l’imperatore giapponese, fosse molto simile agli avi di Carlo Magno che controllavano i re merovingi.
Con bellissime metafore poetiche – la storia come un infinito gioco di specchi, il lavoro dello storico come colui che illumina un pozzo profondo facendoci cadere dentro fogli incendiati, il Medioevo come notte stellata- Gombrich condensa senza banalizzarle le vicende di civiltà lontane che si sono intrecciate, spiega questioni religiose, militari e filosofiche. L’autore offre al lettore una prospettiva grandangolare sul passato dell’umanità, dalla preistoria ai nostri tempi e suggerisce riflessioni, parallelismi tra culture lontanissime e aneddoti significativi.
Di Napoleone Bonaparte scrive
La famiglia era povera e il padre riusciva a mantenerlo a fatica, e Napoleone era una bambino serio e malinconico, che non amava giocare con i suoi compagni.«A scuola mi ero trovato un angolino» raccontò poi,«dove andavo a sedermi per sognare quanto mi pareva. Quando i miei compagni volevano portarmi via da quell’angolino, io lo difendevo con tutte le mie forze. Capii allora che era la mia forza di volontà che mi avrebbe portato alla vittoria e che ciò che desideravo mi sarebbe anche riuscito».
Breve storia del mondo potrebbe essere assegnata come lettura delle vacanze, a pezzettini, dalla terza elementare alla terza media. La lettura è piacevolissima e l’impostazione data da Gombrich a questo piccolo gioiello è esattamente ciò che serve per comunicare cosa siano i famosi collegamenti interdisciplinari e interculturali che sono così importanti per sviluppare una conoscenza globale.
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