Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Ogni goccia balla il tango, di Pierluigi Cappello e Pia Valentinis

Elena Bottari Settembre 14, 2014

Ogni goccia balla il tango è una raccolta di poesie scritta da Pierluigi Cappello per la nipotina Chiara.
Queste poesie sono immagini, personaggi, sensibilità da tramandare ai piccoli, ai pulcini dell’essere umano, a cui comunicare la magia di quelle parole che sono fatte per stare assieme

Così parole a forma di stella rimano con parole a forma di stella, parole a forma di buio rimano con parole a forma di buio

Leggere queste poesie allena a sperimentare il brivido del gioco e della fantasia in atto. C’è un po’ di anima, in ogni vera poesia e si può ben dire che ci sia molta anima in queste composizioni-gioiello, semplici ma preziosissime, antiche nello sguardo che hanno sulla natura e sull’uomo.
Le stagioni, il rispetto del tempo e del carattere degli animali, la pioggia, la luce, la noia da cui nasce la fantasia, il rischio del gioco e della vita, la sua sacra fragilità, sono i doni che Pierluigi Cappello ci fa con questo libro importante che è una piccola mappa del tesoro per la nuova generazione, alle prese con i commuoventi esordi nella lettura e nella scrittura.

Perché suonino bene, le parole devono essere messe al posto giusto, e devono salutarsi, riconoscersi come sorelle. Solo così sarà possibile impararle a memoria. Solo se ci diranno qualcosa che conosciamo già ma in modo che sembri sempre una novità, in modo che ci sorprendano sempre, come la prima volta.
Il popolo alato domina tra i soggetti poetici scelti da Cappello in Ogni goccia balla il tango: passerotti, merli, scriccioli, pulcini, rondini. E’ tutto un volare di uccelli, api, nuvole, lucciole, coccinelle. E’ un’avventura attraverso la luce, è, come scrive Cappello, una corsa giù per lo scivolo, gioiosa ma anche un po’ spaventosa, come le porte che le poesie ci mostrano aperte: la fragilità del pulcino che ha bisogno di essere lasciato solo, la spietatezza della libellula dall’apparenza inoffensiva, lo stupefacente firmamento delle lucciole che lasciano il buio innamorato, l’eleganza del grigio di una pioggerella, la brutta buonanotte dello scorpione, amante del buio e delle imposte rotte sono alcuni dei chiaroscuri di questa raccolta.

Insomma sono tutte belle queste poesie. Alcune allegre e spensierate, alcune umbratili o battagliere (come quelle del cagnaccio con l’elmo e la mitraglia) ma tutte accomunate dalla lievità piena di significato tipica di Pierluigi Cappello. Aleggia su tutto un sentimento di infinita possibilità e di fiducia in un approccio, informato e rispettoso, al mondo.
Entrare in queste poesie insegna infatti ad entrare nel mondo. Con gioia, rispetto e motivata cautela.

Ecco una delle poesie più belle, quella a cui la raccolta deve il titolo

La pioggia

Questa pioggia è da ascoltare,
è il concerto delle gocce:
fatto in battere o in levare
suona note dolci o chiocce.
Fruscian gocce sopra il prato,
tamburellano le foglie
ridon tutte sul selciato
piange il vetro che le accoglie.
Sembra quasi dire il cielo
sono triste e allora piango,
ma in compenso, in parallelo,
ogni goccia balla il tango,
molte scendon le grondaie
tristi alcune, alcune gaie

Parole e disegni fanno rima anche loro. Le illustrazioni di Pia Valentinis, discrete e delicate, completano a meraviglia questo variopinto libro cartonato in verde e bianco, che vale la pena “svestire”.

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