Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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I Tre moschettieri al teatro Astra di Torino sono un vero “grande evento”

Elena Bottari Aprile 1, 2016

Dopo 30 anni dalla prima messa in scena all’Aquila, è approdata al teatro Astra di Torino una meravigliosa novità che seguiamo fin dalla prima puntata con un tifo ormai da stadio. Il ciclo di episodi  “I tre moschettieri” rende pienamente giustizia all’opera di Alexandre Dumas con duelli, colpi di scena e sontuosità di scenari senza rinunciare a sottigliezze psicologiche e riflessioni filosofiche. Mito dell’amicizia e della lealtà, analisi della società e dei suoi giochi spesso crudeli, “I tre moschettieri” è la storia di un ragazzo che approda a corte e osa sfidare assieme ai suoi amici l’uomo contro cui nessuno ha il coraggio di schierarsi, il cardinale Richelieu.

Cosa rende questo spettacolo l’evento dell’anno dal nostro punto di vista? Il vasto respiro del progetto e i risultati di un lavoro da grande produzione cui partecipano un amplissimo numero di registi, scenografi, costumisti, ottimi attori che sono anche cantanti e un potente senso del gioco teatrale che sorprende grandi e bambini ad ogni trovata scenografica e ad ogni soluzione drammaturgica originale. Si resta a bocca aperta per questo teatro “immersivo” come nessun videogioco potrà mai essere. Seduti a pochi passi dagli attori si apprezzano le musiche scritte per l’occasione da Germano Mazzocchetti. I leitmotiv cantati e l’accompagnamento musicale dal vivo aggiungono un ulteriore elemento di immediatezza e di coinvolgimento. Ironia e levità mai banale accompagnano il pubblico in una grande avventura che promette di riservare ancora molte sorprese. E che belle scenografie, che meravigliosi costumi, che magia davvero!

Che conseguenze ha sui più piccoli?

Il loro serissimo coinvolgimento nella fittissima trama prima di tutto, un po’ imbarazzati di essere ad un passo dal re di Francia e di veder brandire spade di metallo vero o cavalcare cavalli di legno che assomigliano molto ai loro monopattini. Usciti dal teatro, i bambini duellano allegramente, impersonano il moschettiere preferito, sbeffeggiano il papà del giovane guascone e poi vogliono leggere il librone originale. Detto fatto! E’ una piacevolissima lettura che durerà per mesi ma regalerà belle soddisfazioni.

A fine puntata valanga di applausi su tutti gli attori a cui il pubblico tributa il giusto riconoscimento e la gratitudine per aver dato forma ad un sogno senza tempo, nel breve spazio di un’ora.

ovazione

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