Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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La sporca verità delle vacanze in famiglia

Elena Bottari Luglio 23, 2013

Le vacanze spesso iniziano davvero a settembre, quando il problema “Chi si occupa dei bambini?” è superato.
Al budget calcolato dall’Istat per la voce “Italiani in vacanza”, andrebbero aggiunte le spese in scuole estive, tate, corsi e attività ludiche utili ad impegnare e divertire i bambini mentre i genitori ancora lavorano.

E non si tratta di spiccioli!!
Sarebbe poi da indagare perché le uniche attività gratuite che si possano incontrare siano quelle degli oratori. A Torino l’attività Estate Ragazzi è stata, a quanto ne sappiamo, “subappaltata” alle parrocchie. Con buona pace di quelli che preferirebbero qualcosa di laico.

Vogliamo poi parlare del fatto che i genitori spesso devono prendere vacanza separatamente per poter “coprire” l’intero mese di agosto assieme ai bambini? Poi ci si chiede il perché dello stress da vacanza 🙂
Anche a settembre, le cose non è che migliorino tanto.
Sottratte risorse al tempo pieno, l’impressione è che se ne vogliano sottrarre ancora, indicando un modello di famiglia in cui la donna sta a casa e si occupa dei figli. Ma uno stipendio solo basta? Non più e spesso non ne bastano nemmeno due. Una donna dovrebbe poter scegliere. Ma può? Una donna con figli uscita dal mondo del lavoro, ad esempio, che speranza ha di trovare collocazione anche non a tempo determinato? Se si mette in proprio, dove trova i fondi per avviare un’iniziativa privata?
Quale cliente accetterebbe preventivi che tengano conto della professionalità, della pressione fiscale, dei contributi Inps, solo per citare alcune voci? Ed è così che il nero trionfa e gli onesti non lavorano.

La prospettiva di unire tassa per rifiuti e casa in una sola tassa, con revisione delle rendite catastali (quindi è prevedibile un aumento) o con stangata sulle case con metratura siperiore ai 150 mq, non è delle più rosee dal punto di vista dei contribuenti che vedono sparire servizi a fronte di aumento sempre crescente dell’impegno richiesto e che hanno un potere d’acquisto sempre minore.

L’impressione di questa estate 2013 è che si vada avanti come se niente fosse. La contrazione dei consumi e la spirale recessiva in cui siamo da anni non possono essere affrontate senza l’aiuto delle donne, dice qualcuno. Ma come?? Con quali logiche di conciliazione e promozione della libera espressione dei talenti? Tutte cose che in Italia sembra impossibile realizzare. Per colpa della corruzione, della scarsa volontà di lasciare spazio a idee nuove, della mancanza di una vera sana concorrenza?

Dicci la tua!

Articolo di Elena Bottari

La foto è di The Library of Congress

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