L’Italia spiegata agli alieni è un’opera enciclopedica a fumetti. Dinamiche politiche e sentimentali, gesti scaramantici, totem della nostra contemporaneità si incrociano in un diario geniale che fa sbellicare dalle risate.
Nel mondo di Tartarotti incontriamo alieni e ragni, provvidenziali fantasmi del riordino e borse parlanti. Da buon enciclopedista, il Tarta categorizza e crea nuove tassonomie. Come se non bastasse, l’autore dona al lettore una visione magica e surreale della vita nello Stivale. Grazie al suo libro, che è una buffa discesa agli inferi delle paranoie e dei tic italici, scopriamo i diversi tipi di uomini disponibili dopo i 40 anni e utili consigli per svignarsela senza danni al primo appuntamento.
I disegni sono pura poesia su sfondi monocromi e allegri. Tartarotti riesce a dare forma e contenuto a concetti che spesso ricorrono nella descrizione della realtà: il pantano, la sindrome dell’elefante nel salotto, il meccanismo psicologico della rimozione, le associazioni pavloviane. Esultiamo con lui quando esclama che l’Italia è l’Afganistan della burocrazia ma sappiamo che non c’è intelligenza in questo primato, nessun alieno vuole conquistare il nostro Paese.
Tra anticipazioni della politica recente e dettagli sulla giovinezza del Tarta (ma il Tarta siamo anche noi), viaggiamo sulle strade italiane e nei gironi danteschi dei nostri tempi – l’Ikea, l’Apple store – passando da argomenti di rilevanza nazionale a storie più personali che ci parlano di medicina preventiva oltre che di nei extraterrestri.
Stefano Tartarotti è autore e protagonista delle sue strisce, si rivolge direttamente ad un pubblico che lui immagina indifferente a ciò che ha da raccontare ma racconta lo stesso. La vita da illustratore e fumettista, il lavoro, il rapporto con la tecnologia, l’inderogabile impulso ad accoppiarsi, i sorprendenti passi avanti della politica italiana, le supposte di corteccia, le peculiarità delle case in val d’Aosta e i misteriosi abitanti del suo computer sono solo alcuni degli argomenti affrontati dal Tarta che vola alto sull’Italia con uno sguardo da etologo. Conscio dell’importanza della privacy ai tempi del grande fratello, censura nomi ed eventi intimi lasciandoci giusto i dettagli utili a sganasciarci.
I personaggi hanno vita propria oltre che abitudini sociali e lessicali molto precise. Il Tarta è il fil rouge che parte da due beoti e tentacoluti cubi di deiezioni bovine e termina con il cliente animato. In mezzo a questo percorso ci siamo noi.
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