Mamme in difficoltà – Sclero mammesco in salsa agrodolce
Elena Bottari Ottobre 8, 2012Sfogo di mamma in salsa agrodolce – mamme in difficoltà
Oltre la retorica della maternità
Nel tuo bagno migrano uccelli marini alla ricerca di piccoli crostacei?
Hai onde anomale e fenomeni di acqua alta in concomitanza del “bagnetto” dei tuoi figli?
Lo so che amore di mamma, cuore di mamma, tesoro della mamma, scarrafone della mamma, suonano meglio e rientrano in un più idilliaco quadro dei rapporti madre-figli ma ogni tanto, un sano sclero di mamma, ci vuole.
Casistica del caos familiare
Tuo figlio di quattro anni si sveglia nel cuore della notte chiedendo ad alta voce “Come va? Mi dai del cioccolato?”
Il tuo nanerottolo di quindici mesi viene a prendere zuccate vicino alla scrivania a cui sei seduta da cinque minuti e, quando lo prendi in braccio, ti dà una manata nell’occhio?
Hai sorpreso il tuo piccolo con il cavatappi d’acciaio in mano, sei andata a salvarlo e lui, un millisecondo prima che tu glielo togliessi di mano, te lo ha lasciato cadere di punta sul piede?
Non dormi una notte intera da quando sei mamma?
Tuo marito occupa ormai in posizione di monopolio il letto, disegnando una bella diagonale?
Quando sgattaioli nella tua camera da letto, la tua dolce metà pensa ad un furto in appartamento?
Hai più pennarelli che posate, più soluzioni saline stappa nasini che profilattici?
Ecco! A me, queste cose qui, capitano tutte.
Benvenuta su Psicomamme!!
Io non so come facciano le persone con molto autocontrollo e le idee chiare, ad avere magari quattro figli e la casa ordinata. Non so come riescano ad avere sempre un tono pacato e a tenere le fila di tutto senza sbroccare.
Mamme in sbattimento
Fin dal periodo della gravidanza, ma forse anche un pochino prima, mi è capitato di “andare in sbattimento”, sì proprio in sbattimento come Pollo, un mio personale riferimento esistenziale nei momenti di sperdimento e di delirio solipsista.
Devo ammettere che, avere un secondo bambino, ha ridotto parecchio gli episodi di sbattimento e riequilibrato magicamente molte questioni, prima un po’ sopra le righe.
Essere mamme, sarà la prolattina, sarà il senso di responsabilità verso un essere completamente inerme che dipende da te in modo quasi esclusivo, fa venire una certa ansia. Direi addirittura, nel caso della mia prima esperienza:
- ansia permanente
- sindrome da cane da guardia che mi ha un tantino rovinato i nervi ma mi ha regalato esperienze sensoriali da ninja e il sospetto che, con un pò di allenamento ancora, avrei potuto sentire la linfa scorrere dentro gli alberi
- monomania
E tu? Hai mai vissuto sensazioni simili? Cosa ti aiuta nei momenti di difficoltà e di “isteria” mammesca?
Ti senti anche tu un “cane da guardia”?
Foto di Psicomamme