Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Oggi mamma, domani suocera

Elena Bottari Aprile 18, 2013

Tutti i genitori hanno una alta probabilità di diventare suoceri ma se ne rendono conto solo all’ultimo minuto!

Dobbiamo farcene una ragione. Se siamo mamme, prima o poi, diventeremo suocere e non cambia nulla se i nostri figli si sposano o convivono, la nostra condizione sarà quella di suocera. Tutta la storia pregressa con nostra figlia o nostro figlio non sarà indifferente rispetto a questo nuovo ruolo che ci attende. Che tipo di madri siamo oggi può essere un indicatore predittivo per capire che tipo di suocere saremo domani.

Ad esempio se “l’amore di mamma” è maschio, ha intorno ai trent’anni e per noi è sempre “il nostro bambino”, pretendiamo e otteniamo che ci racconti tutto-ma-proprio-tutto-perché-come-ti-capisce-la-mamma-nessuno-al-mondo-sa-fare, siamo in una zona a rischio per diventare una futura suocera di quelle che non si distingueranno per farsi amare dalla nuora. E’ facilmente prevedibile che il campo sarà pieno di gelosie, quando non di invidie, e che il rapporto sarà complicato. Questa è la tipologia di suocera che riesce a mettere seriamente in crisi il rapporto di coppia del figlio.

Se, invece, “la principessa” ha anche lei intorno ai trenta anni e “mi raccomando amore fai attenzione e non ti fidare di nessuno, specie degli uomini perché vogliono una cosa sola”, bhè forse non rischiamo nemmeno di diventarlo delle suocere.

Questi due esempi estremi, al confine tra il serio e il faceto, introducono al tema del distacco che avviene quando, ci piaccia o no, il figlio decide per sé, sceglie la propria vita. E’ un processo che inizia con l’adolescenza, il periodo in cui i figli, più o meno piano o più o meno con aggressività, iniziano a rifiutare i genitori e a fare da soli. Per entrambi, genitori e figli, l’adolescenza è una sorta di allenamento al distacco che deve avvenire se vogliamo che crescano e siano capaci di affrontare il mondo.

Ad un certo punto un estraneo entra in casa e si frappone fra noi e loro. E’ a questo punto che la situazione può iniziare a farsi critica e si possono verificare i primi screzi in famiglia perché “per mia figlia/mio figlio avrei voluto di più”.

In questo caso serve un atto di coraggio e ci dobbiamo chiedere se è proprio vero o se, invece, proprio non sopportiamo l’idea che il distacco diventi concreto, che da quella porta esca uno e rientrino poi in due o più 🙂 Se in questa circostanza provi rabbia o senti un senso di vuoto è meglio che te ne occupi, ti trovi in una situazione di conflitto che puoi risolvere.

Hai mai pensato a te come futura suocera? Riesci a proiettarti in quella situazione?

Se lo sei già, ci racconti la tua esperienza?

 

La foto è di George Eastman House via Flikr

 

 

 

 

 

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