Masino 2013: un trionfo di biodiversità e florovivaismo
Elena Bottari Maggio 8, 2013Le mostre-mercato come la Tre giorni per il giardino di Masino sono veri e propri templi a cielo aperto della biodiversità e del florovivaismo rispettoso dell’ambiente.
Una interessantissima inchiesta di Repubblica, Profumo di fiori, odore di racket, di Paolo Berizzi, ha messo sotto i riflettori il lato oscuro del mercato dei fiori e delle piante. Comprare i fiori e le piantine dagli abusivi è un gesto solo apparentemente innocuo, che rischia di alimentare l’economia delle mafie.
A Masino abbiamo visto ancora una volta come associazioni, idee ecologicamente sostenibili, vivaisti con il pallino della ricerca e una infinita passione per il loro lavoro, possano smuovere migliaia di amanti del verde e far crescere la consapevolezza che, anche le piante, debbano essere buone e giuste come il cibo difeso da Carlo Petrini.
Tessitrici, vecchie tele, sculture di metallo riciclato, orti etici, laboratori di tessitura in filo di canapa e ortica, scultori del legno, aziende agricole come quelle di Mariangela Simonaro, accompagnano le maraviglie dei migliori vivai d’Italia. Ognuno ha la propria specializzazione: le rose di Barni, i frutti antichi di Belfiore, i cactus e le succulente di Cactées des Combes, collezioni di agrumi, agapanti, iris… e tantissime api. Chissà che miele producono le api di Caravino!!
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Articolo e foto di Elena Bottari