Site icon Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

Saper stare in relazione

Aristotele disse che “l’uomo è un animale sociale”, ma questo non significa che ogni essere umano possieda quelle che sono definite capacità relazionali; non tutti infatti possiedono la capacità di stare con l’altro, di creare relazioni stabili e funzionali e legami. Queste capacità però sono alla base delle relazioni, sono ciò che ci permette di creare rapporti sani con gli altri, siano essi conoscenti, colleghi di lavoro, familiari o amici.

Le capacità relazionali sono quell’elemento che fa la differenza anche dal punto di vista professionale e in qualsiasi tipo di professione; vi è mai successo di dire “In quel negozio non vado perché sono troppo antipatici?” oppure di avere scelto, a parità di competenze, un professionista al posto di un altro in base al suo approccio con voi? Tutti conosciamo persone con le quali stiamo bene e trascorriamo volentieri il nostro tempo e altre tipologie di persone che hanno un tale comportamento che ci induce a cambiare strada quando le incrociamo.

Ecco dunque come le capacità relazionali non sono solo una questione che riguarda le professioni, ma sono attitudini fondamentali per entrare in relazione con l’altro che è sì altro da noi, ma parte costitutiva del nostro mondo, anche di quello interiore. Il professor Giorgio Blandino, riferendosi alla professione dello psicologo, le definiva come le capacità di “gestire” l’incontro con l’altro in tutto il suo divenire e di gestire la fatica (o sofferenza) emotiva che lo accompagna: la capacità di sentire, di essere presenti nella relazione, di saper entrare in contatto, di comprendere le richieste, i bisogni e il punto di vista. La capacità relazionale è dunque la capacità di gestire la complessità interpersonale.

Poiché la capacità ha una connotazione di ricettività, si configura pertanto come capacità ricettiva, di accoglimento e di contenimento. Nel suo libro “Le capacità relazionali”, Blandino ricordava alcune importanti affermazioni:

Questa capacità, questa competenza, questo saperci fare, è indispensabile nella vita quotidiana di chiunque, anche senza scomodare la disciplina psicologica. E’ importante infatti per tutti noi il saper prendersi cura dell’altro, saper stare in una relazione senza pensare o sperare di far cambiare un’altra persona, il capire un pensiero che sia diverso dal nostro, il sapersi confrontare e, soprattutto, è importante imparare a non giudicare. Blandino nel suo testo sottolineava l’importanza di tener viva la curiosità di fronte all’oggetto con cui entriamo in relazione, ossia l’importanza di essere curioso dell’altro, di ciò che non siamo noi.

Ma come si fa?

La capacità di stare in relazione accresce grazie alla maturità emotiva e alla maggiore consapevolezza di sé; più si è in contatto in modo autentico con se stessi, più si è in grado di accogliere l’altro.
Qualche caposaldo:

Ma c’è qualcosa che ci può aiutare? Certo che sì e spesso accade che, in modo anche inconsapevole, ci siano attività che svolgiamo che ci aiutano tantissimo a sviluppare le nostre capacità di relazione:

Leggi anche:

 

La foto di gruppo è di Internet Archive Book Images via Flickr