L’apprendimento delle tabelline è talvolta ostico, perché sembrano astratte e campate in aria. Sono come filastrocche senza rima tutt’altro che semplici da ricordare. Misurare e pesare la numerosità può essere di grande aiuto, così come ricordare qualche caratteristica di ciascuna numerazione. La tabellina conta un numero no e uno sì, la tabellina del tre un numero ogni tre e via così di seguito. Per scoprire il numero successivo di ogni numerazione basta avere l’ultimo numero e aggiungere il numero caratteristico della tabellina, così come per sapere il precedente basta fare una sottrazione del numero caratteristico all’ultimo numero pronunciato. Il primo numero di ogni tabellina è l’unità della numerazione, tutti i numeri successivi nella sequenza saranno suoi multipli. La tabellina del 2 ha solo numeri pari, quella del 5 finisce sempre per 0 o 5, tutte le tabelline iniziano con il proprio numero caratteristico nella posizione dell’unità e finiscono con il numero base nel posto delle decine. La tabellina del 9 cresce di un numero nelle decine e diminuisce di uno nelle unità.
Osservare attentamente la tavola pitagorica è un ottimo esercizio per capire come le diverse tabelline si incastrino perfettamente
Ecco la tabellina del 2, composta da soli numeri pari
Il tre è il numero perfetto, la sua tabellina è piena di triangoli
4 sono le stagioni e i punti cardinali
La tabellina del 5 è la più simpatica, finisce sempre con 0 o 5
D’ora in poi, a partire dalla tabellina del 6, conta i lati di ogni forma geometrica per avere il senso della numerosità. Non ci sarebbe spazio per inserire tutte le forme necessarie per arrivare a 60, 70, 80 e 90
La tabellina del 6 ha come simbolo del numero base l’esagono
La tabellina del 7 ha come simbolo del numero base l’ettagono
La tabellina dell’8 ha come simbolo del numero base l’ottagono
Il numero 9 è qui reso con l’ennagono, il poligono a 9 lati
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