L’antimilitarismo nella letteratura per bambini non è più di moda. Altri sono i temi che tengono banco: le paure, la diversità, le difficoltà della vita che, anche da bambini non mancano e poi ci sono robot, draghi, dinosauri, fantasmi e mille creature fantastiche.
Vanessa Navicelli va controcorrente, come il sottomarino della storia che ha scritto e che sta portando in giro per asili e scuole elementari, suscitando l’entusiasmo dei bambini.
Un sottomarino in paese è un racconto rodariano: contiene la disumanità della guerra ma anche l’antidoto di una collettività consapevole e accogliente. Un capitano a riposo arriva in un paesino con il suo sottomarino e gli dichiara guerra. Non c’è nulla di personale, come in ogni vero conflitto ma lui conosce solo quel modo di vivere e ci vorranno l’impertinenza e la spontaneità di molte persone per riportarlo ad una vita piena e felice.
Illustrata da Sabrina Borron in un personale stile manga colorato a matita, questa storia piena di motivi di vivere e di cambiare è una fiaba verde, anche visivamente, e profumata di fiori e pasticcini. La provincia, qui al massimo delle sue potenzialità, afferma altri ritmi, altri valori rispetto al pazzo mondo che sembra andare verso la propria distruzione. Se tutti i paesi fossero come quello immaginato da Vanessa e se le capitali diventassero anche loro dei paesi, il mondo sarebbe forse migliore.
Fa piacere immaginare Vanessa Navicelli raggiungere sempre nuove scuole, nell’Appennino piacentino dove è nata, per passare il suo testimone di non violenza ai bambini. Auguriamo buon viaggio alle autrici e a questo bel libro!