Quest’estate, nei boschi e nei prati, la bardana ha prosperato. Sarà stata la pioggia abbondante, chi lo sa, ma i suoi fusti ben visibili e i suoi fiori attirano numerosissime farfalle che sono le impollinatrici di questa pianta davvero interessante.
Bruchi, processionarie e farfalline di ogni genere (quella in fotografia dovrebbe essere una daphne) le tengono ben volentieri compagnia!
Depurativa, lassativa, antisettica, antireumatica, usata da tempi immemori per curare numerose malattie, la bardana è anche un ottimo coadiuvante nell’allattamento e aumenta le difese immunitarie. Le consulenti esperte in allattamento sanno indicarne l’uso, se necessario. La si assume solitamente sotto forma di tisana. Non va presa in gravidanza per l’influsso sulla muscolatura uterina e può interferire con farmaci ipoglicemizzanti.
L‘infuso di radice di bardana (radice sminuzzata portata a bollore e lasciata in infusione per 10 minuti) può essere usato per l’igiene personale (è ottimo per riequilibrare pelli eccessivamente sebacee) in caso di eczemi o foruncoli.
Alcuni fanno il soffritto per il risotto con cipolla e radice di bardana tagliata a fettine. Altri usano la bardana come ingrediente principale preparando, ad esempio, le crocchette di bardana, consigliate nel libro Buone erbe selvatiche, riconoscimento ed uso (p. 24) che trovi su Google books.
Ma c’è un risvolto giocoso abbastanza divertente che riguarda le infiorescenze della bardana: assomigliano a palline e si attaccano ai tessuti molto facilmente.
E’ così che abbiamo passato ore a lanciarci “palle di bardana” (evitando di colpire al di sopra delle maglie per ovvi motivi di sicurezza).
Ottime anche per il tiro a segno, queste palline naturali possono essere usate contro una coperta o un quadrato di pile opportunamente decorato. Si può dare un punteggio ad ogni centro e inventare giochi per migliorare la mira e divertirsi. Gli effetti collaterali positivi della bardana sono insomma davvero tanti. Vale la pena imparare a distinguerla e ricordarsi di lei quando incappiamo in malanni di cui è un valido antagonista (sempre dietro consulto di un esperto).
Un interessante uso delle foglie fresche, così come natura ce le offre, è quello lenitivo se applicate su punture di zanzare, api, vespe. Questo uso esterno può essere fatto tranquillamente, a patto che il soggetto da trattare non sia allergico alle asteraceae.
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