Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Note di classe: l’occasione per essere un gruppo

Elena Bottari Novembre 3, 2014

La nota di classe è una di quelle cose che possono partire male e finire bene. Una medicina amara per i bambini, forse più amara ancora per l’amor proprio dei genitori. Di chi è la colpa? Questa è la domanda che ci facciamo quando ci troviamo davanti ad un malfunzionamento. Dov’è l’intoppo? Chi ha sbagliato? Vogliamo la testa di qualcuno. Un passo più in là di questi ragionamenti, tuttavia, c’è una possibilità di miglioramento per tutti.

La nota di classe dice che abbiamo sbagliato tutti, che non c’è una responsabilità precisa e individuale ma che, non per questo, il problema viene meno. C’è qualcosa che non va, a cui tutti partecipiamo e solo dandoci da fare tutti, possibilmente insieme e non uno contro l’altro, possiamo metterci una pezza e far sì che il comportamento errato non si ripresenti o, meglio ancora, che le condizioni che creano il comportamento non si ripetano.

La nota collettiva ci dice anche di più, ci dice che il docente non chiude gli occhi sulle dinamiche di classe e che ha piena fiducia nel fatto che, con più attenzione e più impegno, si possa stare molto meglio a scuola, lavorando con maggior soddisfazione di tutti.

Come prendere di buon grado una nota di classe?

  • non dicendo mal comune, mezzo gaudio
  • non esagerando
  • non minimizzando
  • non dicendo “è stato un altro”

Bisogna che gli insegnanti spieghino bene la ragione della nota collettiva e che i genitori non neutralizzino questo messaggio, pur contestualizzandolo e aiutando i bambini a capire che non si tratta di un giudizio irrevocabile o di un’onta di disonore. Spesso i bambini più responsabili e sensibili soffrono molto per queste comunicazioni. A loro, come agli altri bambini, bisogna raccontare bene cosa sia un gruppo e come mai a volte, magari per il gesto sconsiderato di uno solo o di pochi, si finisca tutti penalizzati. Sapere di far parte di un gruppo, anche nella cattiva sorte, aiuta i bambini più indisciplinati a capire che le loro azioni hanno conseguenze anche sugli altri. Tanto più i bambini con la coscienza più a posto saranno gentili con loro e promuoveranno atteggiamenti costruttivi e positivi, più i Lucignoli si sentiranno liberi di uscire dal loro copione di birichini.

I genitori tendono a proiettare le loro emozioni sui successi o gli insuccessi dei figli, se la prendono spesso più dei bambini, vorrebbero “risolvere la questione in fretta” o con punizioni ai bambini o chiedendo conto del comportamento della classe all'”autorità competente”, come se il problema fossero gli insegnanti più che gli alunni. Di fronte a simili tentazioni è buona norma ricordare che la scuola è un’alchimia tutt’altro che semplice tra diverse forze che devono cercare un’armonia. Il bello della scuola, la parte istruttiva, è nella tensione verso questa armonia, è nella fiducia che la si possa trovare senza dover usare il pugno di ferro con i bambini, senza che gli insegnanti si sentano messi in discussione.

Tutto si può fare, in una classe, se ognuno di noi ci crede e vuole che si realizzi nel migliore dei modi.

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La foto della squadra è di Florida Memory via Flickr

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