Ocram: emozioni in rap
Elena Bottari Febbraio 14, 2014Dare voce alle emozioni non è facile. Uno dei modi più diretti è usare la musica che spesso ascoltiamo, pensando che interpreti bene i nostri stati mentali. I ragazzi vanno oltre, scrivono testi di canzoni e le mettono in musica utilizzando la cruda immediatezza e la metrica del rap. Così ha fatto Ocram di cui oggi scriviamo e a cui auguriamo di continuare su questa strada 🙂
Ocram è un ragazzo di 18 anni che frequenta l’ultimo anno di liceo scientifico a Roma, una vita come quella di tanti ragazzi: casa, studio, musica, uscite con gli amici.
Un bel giorno decide di incidere un disco. Fa tutto da solo 🙂
Scrive i suoi testi e per la musica si aggiusta con quanto è possibile trovare su Internet, gratuitamente e senza problemi di SIAE. Ha inventato il suo pseudonimo OCRAM (che è poi il suo nome visto allo specchio) e la grafica.
Marco Dei Giudici ha cominciato a frequentare corsi di canto quando aveva nove anni, ha iniziato in un coro e ci è rimasto fino ai 14 anni.
Ma come si inizia a scrivere canzoni?
Ho iniziato in terza liceo a scrivere i primi pezzi e a registrarli.
Da dove è arrivata l’ispirazione, cosa ti ha fatto scegliere di scrivere e incidere?
Non lo so di preciso, ma penso sia stato il modo di reagire ad alcune delusioni.
Cos’è il rap per te?
Il Rap è armonia, anche se fatto di suoni bassi e martellanti. E’ quiete, è l’unico genere che, per ora, riesce sia a rattristarmi che a darmi forza; ma questa è un’immagine irrisoria rispetto a quello che mi fa provare.
Ecco qui un suo pezzo,
Ecco un estratto dal testo di “Un tipo complicato”
Ma qualcosa di bello mi ha reso più contento /In un unico momento sono uscito dal mio tempo/Ritrovandomi in una pace che non immaginavo/Cosi sono andato dove prima non volavo/ Nuvole di ispirazione dove non c’era cattiva intenzione/Era il panorama che stava sotto quel sole/ Stelle che prima mancavano di illuminazione/Ora ho aperto gli occhi e tutto ha una diversa colorazione/Ma presto finisce e un altra botta mi ferisce/Ritorno dov’ero e il sapore diventa triste/ Ho sognato un mondo che purtroppo non esiste/Ora Devo dire addio a tutte le mie conquiste/
Un tipo complicato è entrato in un gioco che non mi aspettavo/Con il rap puó liberare quello che non riusciva ad urlare / Un tipo complicato aspettava invano di parlare/ Ora solo il microfono lo fa Comunicare/ Un tipo complicato aspetta una chance da usare/Solo Ora si è deciso di voler Provare a rischiare/ La porta l’ha aperta deve solo entrare/ Non deve più scappare fatelo gridare/
Da Frankie-Nrg a Rocco Hunt, il rap ha sete di verità sul mondo e su noi stessi.
Può essere una bella terapia di sostegno e di relazione ed è uno dei generi più vitali in tutto il mondo.