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Spesa guadagno ricavo e perdita

compravendita

I problemi su spesa, guadagno e ricavo risultano talvolta ostici perché si tende a confondere guadagno e ricavo. Il ricavo è la cifra che il venditore riceve dall’acquirente in cambio del bene mentre il guadagno è quel che resta al venditore dopo aver sottratto a questi soldi la spesa sostenuta per produrre o acquistare all’ingrosso il bene venduto. Il guadagno è il compenso del venditore!
Quando un’attività ha più spese che ricavo, l’impresa è in perdita. Se i costi totali sono uguali ai ricavi totali si è in situazione di pareggio, ovvero si è raggiunto il breake even point e il profitto dell’azienda è uguale a zero ma almeno non ci sono perdite. Quando invece il ricavo supera la spesa, si dice che l’impresa è “in attivo”.

Ogni prodotto, bene o servizio “contiene” virtualmente i soldi che sono serviti a studiarlo, a realizzarlo e a renderlo adatto alla vendita. Un giocattolo, ad esempio, incorpora:

Il prezzo di vendita dovrà tenere conto di queste spese e assicurare un guadagno al venditore (guadagno=ricavo-spesa). La spesa è la somma dei costi sostenuti per produrre un bene.

Nella vita reale, nella nostra economia, i prezzi tengono conto del mercato dell’offerta e della domanda. Il veditore deve fare i conti con i prezzi fatti dagli altri venditori del suo settore e deve valutare l’appetibilità che questi hanno sui consumatori. Si tratta di prodotti rari? Sono invece prodotti che hanno inondato il mercato? Sono di qualità? Vanno a ruba o sono invenduti nei magazzini?

Questi ragionamenti non riguardano i problemi di spesa, guadagno e ricavo su cui i bambini si esercitano alla scuola primaria ma è utile introdure il tema del “mercato” per capire che la compravendita ha ricadute socio-ambientali e che le politiche o le speculazioni sui prezzi possono ripercuotersi sulla capacità di acquisto dei consumatori o sul tenore di vita di chi produce e vende. Il ricavo dei problemi di quinta elementare è il reddito operativo lordo di guadagno del venditore, cifra a cui, nella vita reale, andranno sottratte le imposte sul reddito.

Il protagonista-tipo dei problemi è un artigiano che produce dei beni interamente e da solo, nel proprio laboratorio e li vende ai clienti. Anticipa i costi per produrre i suoi oggetti (anticipa la spesa) e, quando li vende, rientra di questo denaro e ottiene in più un guadagno che è il valore dato al suo tempo, alla sua esperienza e alla sua capacità produttiva oltre che alla sua bravura come venditore.

Nella vita reale, l’artigiano chiede un prestito per coprire in parte o totalmente le spese e spera di vendere tutti i suoi  prodotti, in modo da non accumulare debiti. A questo livello entrano in gioco i tassi di interesse.

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