Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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Articoli determinativi e pronomi

Elena Bottari Febbraio 27, 2019

Tutti gli articoli, quelli determinativi e quelli indeterminativi, precedono il nome e concordano con esso. La scelta tra determinativi e indeterminativi segnala un dato importante: nel primo caso sappiamo che ciò che l’articolo designa è conosciuto, nel secondo caso sappiamo che non se ne sa molto, siamo nella sfera della vaghezza, ci si riferisce ad un’entità qualunque, priva di definizione.

Il, lo, la, i gli, le sono articoli determinativi quando precedono un sostantivo ma sono invece pronomi quando si presentano da soli, senza accompagnare il nome a cui si riferiscono.

L’articolo determinativo, se messo davanti al verbo all’infinito, lo sostantiva (es. il bere, il sapere, l’abbracciare indicano l’azione di bere, sapere, abbracciare come se si trattasse di un sostantivo).

Ecco alcuni esempi di articoli determinativi usati con funzione pronominale tratti dalla letteratura.

 

Per quanto non si sentisse pronto ad ingoiare quella grossa pillola, la mandò giù. «E ora», disse il signor Stryver, scuotendo l’indice forense al Temple in generale, quando se la sentì sullo stomaco, «non debbo fare altro che mettervi tutti dalla parte del torto». Dickens, Le due città.

 

Ma nel ritrarre la mano a sé, provò una sensazione ancora più strana; voleva ritrarre la mano, e nel tempo stesso voleva allungarla di nuovo; il braccio mosso come da due volontà opposte, ma egualmente potenti, rimase in quella posizione quasi paralizzato. Emilio Praga, Uno spirito in un lampone.

 

E Mattia lo vedo in vasca una mattina alto e bello che arriva anche lui all’uno e novanta come me e quando lo abbordo mi piace da morire girare con lui che mi fa sentire normale e la gente ci guarda che sembriamo i figli del Walhalla perché uno alto da solo è uno scherzo della natura ma in due è una razza superiore. Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini.

 

Un giorno il fulmine si abbatté su di me. Dovevamo aprire la grammatica tedesca. Non riuscivo a trovare il libro. Era rimasto nella cartella? L‘avevo dimenticato a casa? In ogni caso fu tutto inutile. Non riuscii a trovarlo. Tomas Tranströmer, I ricordi mi guardano.

 

Mentre riflettevano inutilmente, senza approdare a nulla, fuori si stava preparando la loro salvezza. Infatti il vapore che usciva dal camino di Emma gelava nell’aria fredda e cadeva a terra trasformato in neve. Il vento la trascinava via a e poco a poco ne ricopriva il paesaggio circostante. Michael Ende, Le avventure di Jim Bottone.

 

Era un incantevole panorama, antico, ordinato e inglese, ma rovinato dal cielo. Basso e livido, pieno di nuvole incombenti, somigliava ad un ammasso di budino, sembrava voler soffocare la terra come una coperta pesante. E stava anche brontolando, come fra sé. Un gocciolone d’acqua si spiaccicò sul muretto accanto a Sue, e ci fu un basso ringhiare lontano, come se qualche enorme bestiaccia la stesse spiando. P.G.Woodhouse, Lampi d’estate.

 

Nessuno poteva accorgersi che negli ultimi tempi egli era profondamente mutato ed invecchiato oltre i suoi anni: non l‘avevano conosciuto prima. Le miserie della vita instabile ed errabonda l’avevano forse già logorato; ma poi la pestilenza e i suoi molti orrori e infine la prigionia nel castello del conte e quella notte orrenda nella cantina lo avevano scosso nelle fibre più intime, lasciando qualche traccia: peli grigi nella barba bionda, rughe sottili sul volto, periodi d’insonnia, e a volte in fondo al cuore una certa stanchezza, un illanguidimento del piacere e della curiosità, un senso grigio e tepido di sazietà. Herman Hesse, Narciso e Boccadoro.

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L’immagine in anteprima è tratta da Internet Archive

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