Cos’è lo psicodramma? Si parla spesso di psicodramma un po’ a sproposito, come di qualcosa di simile ad un incubo o ad un’esperienza particolarmente stressante. Cosa davvero poi sia, non ci è così chiaro.
Abbiamo intervistato Francesca Latella, psicodrammatista, per porle qualche domanda chiarificatrice e per indagare questo metodo, cugino del teatro.
Lo psicodramma è infatti una tecnica che si avvicina molto alle scene teatrali (psyco-drama significa teatro della mente). Si tratta di uno strumento strutturata da Moreno e poi resa “analitica” da Jung. Scene cruciali del passato dei partecipanti vengono rivissute e attualizzate. C’è un protagonista e ci sono dei “comprimari” che rendono possibile questa sorta di macchina del tempo.
Il protagonista può assumere anche il ruolo degli attori secondari, avendo così l’opportunità di cambiare punto di vista e di raggiungere una visione più ampia dell’accaduto.
Il conduttore (psicoterapeuta) decide, a seconda del trasporto emotivo dei pazienti e in base a giochi sociometrici, chi debba mettere in scena la propria emozione. Egli farà in modo che la persona scelga altri soggetti a cui verranno dati dei ruoli e si recita insieme, entrando nei panni dei vari personaggi.
Il protagonista dà le battute, in modo da rivivere le emozioni vissute in passato. I neuroni specchio sono la chiave di questa magia. I neuroni rivivono esattamente l’esperienza e il soggetto può ristrutturare le emozioni, sentendo restituito il punto di vista differente e riuscendo così ad ampliare la propria visione del ricordo.
E’ un’esperienza molto emozionante e i gruppi terapeutici vanno ben selezionati per poter sortire un effetto benefico. Bisogna che i partecipati entrino bene in sintonia uno con l’altro. Occorre inoltre evitare che possano emergere fratture o traumi derivanti dalli diversi caratteri o dalle diverse esperienze di ciascuno.
Lo psicodramma mette a nudo l’emozione che si vive attraverso il corpo, non solo come esperienza mentale. E’ una tecnica da sperimentare per capire davvero le sinergie che i componenti del gruppo possono far emergere. Ogni gruppo porta a sviluppare scene e tematiche differenti. L’inconscio gruppale si manifesta nello psicodramma che è capace di far emergere anche le nostre ombre, permettendoci di analizzarle davvero.
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Articolo di Flavia Cavalero