Psicomamme: genitorialità, consapevolezza e creatività

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La gelosia

Elena Bottari Giugno 10, 2013

Cos’è la gelosia?

La parola gelosia deriva dal latino zelosus, ossia pieno di zelo.

E’ un sentimento forte, spesso presente nelle relazioni di amicizia e di amore. E’ determinata dal timore di perdere la persona cara ed è caratterizzata dalla sospettosità che determina. Ha un’insorgenza precoce, basta pensare alla gelosia tra fratelli.

La persona gelosa è consapevole di ciò che prova, ma è molto difficile per lei controllare questo sentimento in quanto condiziona la percezione, i pensieri e la memoria. Può manifestarsi anche a livello fisico attraverso sudorazione fredda, palpitazioni, agitazione e tremori.

Provare gelosia in modo transitorio è esperienza comune, ma se tutti i giorni proviamo gelosia verso qualcuno allora la gelosia di cui soffriamo può essere patologica: porta pensieri e comportamenti ossessivi, fa provare rabbia e risentimento.

Gelosia e invidia

Gelosia e invidia sono la stessa cosa?

Già le etimologie delle due parole ci indicano strade contrarie, infatti la parola invidia deriva dal latino in – avversativo – e videre, guardare contro, ostilmente, biecamente e si riferisce al guardare le cose altrui.

Nella gelosia c’è il timore di perdere un affetto, sia esso amore o amicizia, nell’invidia c’è la rabbia per un oggetto o una qualità che qualcuno possiede e noi no.

Alcune persone considerano la gelosia o il tradimento attenuanti di episodi di violenza, pensiero che riporta l’uomo più o meno all’età delle caverne. In Italia, fino a pochi anni or sono, vigeva il delitto d’onore, abolito  solo nel 1981. Un uomo che uccidesse la moglie, la figlia o la sorella per “questioni di corna”, era sicuro di trovare totale clemenza anche dalla legge.

Codice Penale, art. 587

Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.

Oggi grazie al progresso nei diritti civili e nella legge, le cose sono cambiate. La sensibilità dei cittadini però versa in pessime condizioni. E’ infatti noto il tasso altissimo di donne uccise in Italia, per i motivi più futili, perché la donna decide di separarsi, perché l’uomo è geloso, perché l’uomo considera la donna una cosa e, se si può cadere più in basso, una cosa sua.

Partiamo subito dal precisare che, poiché gli esseri umani non sono cose nessuno possiede nessuno. L’unica cosa onorevole da fare quando un amore finisce, è prendere atto della cosa e mostrare al mondo che si può perdere con stile e che si è capaci di dire addio senza buttare ai rovi i momenti belli passati insieme, senza passare dall’amore all’odio, insomma guardando avanti. Essere rifiutati non significa che siamo da buttare, significa che quella persona lì non ha voglia di avere una relazione sentimentale con noi. Bisogna capire, con un’analisi sincera del proprio carattere, se qualcosa del nostro comportamento può renderci sgradevoli. Se così non è significa semplicemente che la persona giusta deve ancora arrivare.

Se la persona con cui hai una relazione ti tradisce di nascosto o apertamente, devi valutare cosa vuoi tu. Difendere la tua dignità non significa calpestare la sua. Puoi parlare con il tuo partner, puoi interrompere la frequentazione, puoi lasciarlo, puoi dedicarti a te, puoi fare qualcosa che ti piaccia, che ti renda felice.

Coltiva la tua felicità e lascia morire il rancore che serve solo a farti soffrire di più 🙂

Se invece soffri all’idea che la persona che ami studi, faccia sport, frequenti amichevolmente persone verso cui provi gelosia, non c’è molto da fare, se non accettare che la sua vita non ti appartiene.

Porre divieti, fare scenate non ti aiuterà di certo, anzi, un simile comportamento potrebbe far ricredere il tuo partner e far sorgere dubbi sulla tua buona fede, sulla natura del tuo sentimento (forse più di possesso che di amore). La gelosia, in piccole dosi è normale. Aiuta a non dare niente per scontato, a impegnarsi per tenere sempre alta l’attenzione verso i bisogni dell’altro, verso la sensibilità di chi amiamo. Quando però diventa un impedimento alla serenità, quando diventa ossessiva, allora bisogna davvero farci i conti e analizzare quanto di vero ci sia nelle nostre fantasticherie, quanto ci faccia male, quanto sia svilente per il nostro partner.

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