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Il Venerdì di Repubblica del 6 luglio 2012 ospita un articolo molto interessante, intitolato “Disturbi della mente, per curare i pazienti in campo le famiglie” di Vera Schiavazzi.
Sette Asl italiane dei comuni di Asti, Bologna, Torino, Reggio Emilia, Livorno e Bari sperimentano per la prima volta in Italia un metodo di cura che prevede la collaborazione attiva delle famiglie dei pazienti psichiatrici.
In base alle interviste e il dialogo con i parenti le Asl formuleranno un progetto di miglioramento dei servizi psichiatrici. I pazienti sono parte attiva del progetto, molti di loro hanno imparato a trascrivere le interviste al computer.
Caterina Corbascio, psichiatra e direttrice dei servizi della Valle Belbo sottolinea l’importanza di una tale iniziativa in un momento delicato in cui
Da un lato si lavora per chiudere i manicomi giudiziari, dall’altro c’è chi, come nella proposta di legge Ciccioli, propone di prolungare il Trattamento sanitario obbligatorio, applicandolo anche all’interno delle comunità terapeutiche