Piranesi è il nuovo romanzo, sorprendente e profondo, di Susan Clark. L’etichetta del fantasy sta stretta a quest’opera che indaga i misteri dell’identità e del rapporto pre-razionale, profondo, con il mondo. Se si vuol definirlo fantasy, perché non aggiungere anche che si tratta di un noir?
Delitti e misteri non mancano in questo ecosistema labirintico, tempestoso ma gentile, minerale, celeste e acquatico. Senso di infinito e di sacro permeano gli spazi enormi della casa che a tutto provvede e di cui Piranesi si prende cura come custode, ammiratore e unico beneficiario vivente. Come Peter Pan, Piranesi parla agli uccelli e conosce il linguaggio delle cose mute. Charles Baudelaire avrebbe amato molto questo libro!
Tutti i libri meritano di essere sorprese intatte, alcuni lo pretendono. Questo è il caso di Piranesi. Gli ingredienti sono tantissimi, tutti genuini e ben dosati. Parlando di statue e di esseri umani esistenti o esistiti, il romanzo di Susan Clark ci conduce nella mente umana. I meandri metaforici che il lettore attraversa sono quelli della manipolazione e dei meccanismi di difesa. Piranesi indaga il senso di estraneità che si può provare verso il mondo, verso altri mondi ma anche verso se stessi. Solitudine e bisogno di condivisione sono gli estremi esistenziali tra cui si gioca questa storia dal respiro antico come i mondi.
Raffinato e molto sostanzioso, questo libro fa miracoli in sole 267 pagine.
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