Le filastrocche della Melevisione di Bruno Tognolini
Elena Bottari Settembre 10, 2015Siamo tutti un po’ orfani della Melevisione e sinceramente preoccupati per la sorte di Lupo Lucio, il personaggio più affamato del Fantabosco. La magia di quelle storie era nei personaggi, nelle scenografie ma soprattutto nelle poesie di Bruno Tognolini. Le chiamano filastrocche ma sono qualcosa di più.
Celeberrima e bellissima, da imparare e incorniciare nella camera dei bambini, la Filastrocca della battaglia col drago che tante volte abbiamo sentita pronunciare da Milo Cotogno, il folletto bibitiere tuttofare o da principe Giglio.
Filastrocca della battaglia del drago di Bruno Tognolini
Tu non guardarlo, fa’ finta di niente
Quello è qualcosa di più di un serpente
Lui ti ha già visto, ora ti aspetta
Fagli vedere che non hai fretta
Guardati intorno nel tuo paesaggio
Il sole cala in un rosso tramonto
Cerca il colore del tuo coraggio
Finché nel cuore ti sentirai pronto
Quando saprai che se ora cominci
Non è per niente sicuro che vinci
Ma il sole brilla sui prati verdi
Non è nemmeno sicuro che perdi
Quando saprai che dovunque tu vada
Troverai draghi sulla tua strada
E che quel drago si deve spostare
Perché per crescere devi passare
I 150 componimenti, illustrati da Giuliano Ferri, sono rime, ricette, improperi, a volte si tratta di incantesimi o formule. Ce ne sono per risvegliare le statue, per lavarsi, per far tornare dritto lo storto.
Tutte parlano di emozioni e di cose della vita: della morte del nonno, del litigio con l’amico, della pace fatta, dei diritti e delle differenze.
Filastrocca dei diversi da me di Bruno Tognolini
Tu non sei come me, tu sei diverso
Ma non sentirti perso
Anch’io sono diverso, siamo in due
Se metto le mie mani con le tue
Certe cose so fare io, e altre tu
E insieme sappiamo fare anche di più
Tu non sei come me, son fortunato
Davvero ti sono grato
Perché non siamo uguali
Vuol dire che tutt’e due siamo speciali
Molte cose che di solito non sappiamo spiegare o dire ai bambini sono in questo libro, come il senso del tempo, la vita e la morte nella continuità. Ci sono serenate d’amore e benvenuti a chi viene da lontano. Si parla spesso di educazione sentimentale mancante, ci si chiede come farla nelle scuole, a chi farla fare. Viene da pensare che basterebbe leggere spesso ai bambini un libro come questo e farlo sedimentare. E’ un libro pieno di coraggio e di paure di tanti tipi. E’ un forziere di antidoti e di soluzioni, di strumenti sottili di quelli che arrivano dritti all’inconscio e da lì non escono più.
Le filastrocche di Tognolini sono sempre attuali e, come tutti i suoi libri, sono classici fin dalla prima pubblicazione perché i poeti incarnano tutti i tempi e cantano i problemi di sempre, ogni volta come se fossero nuovi, ogni volta nel modo giusto.
Filastrocca del benvenuto a chi viene da lontano
Amico sconosciuto
Sappi che qui fra noi sei il benvenuto
Tu vieni da lontano
Ecco la nostra mano
Hai viaggiato e sei stanco
C’è posto al nostro fianco
Sei straniero e diverso
Qui non sentirti perso
Questa è una terra amica
E noi ti aspettavamo, e siamo pronti
Abbiamo pane per la tua fatica
Abbiamo orecchie per i tuoi racconti
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