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L’Odissea narrata allo sguardo, di Fabio Visintin

Elena Bottari Giugno 18, 2018

Odissea narrata allo sguardo è arrivata in tempo per l’estate, dopo una lunga attesa e in un momento tristissimo per il Meditteraneo, oggi teatro di partenze e naufragi ma soprattutto di respingimenti che tradiscono la lezione di fratellanza e di accoglienza ereditata dai nostri avi. Il mio setticismo riguardo al ricevimento del prezioso pacco era del tutto ingiustificato e, un bel giorno di giugno, il silent book è finalmente arrivato. Senza proferire parola, questa unità mitica narrata in modo filologicamente attendibilissimo e originale da  Fabio Visintin risveglia le profonde radici che il Nostos, il ritorno di Ulisse, conserva in ognuno di noi e ci restituisce ad un’identità antica, prenazionale, legata ai valori della cultura classica.

L’autore orchestra il racconto tra diversi livelli temporali in modo molto raffinato e intuitivo. Ulisse maestro d’inganni, Ulisse che assiste all’omicidio di Astianatte, Ulisse in balia delle onde e dei venti, sostenuto da Atena, odiato da Poseidone, amato e desiderato come oggetto esclusivo d’amore da Circe e Calipso, multiforme personaggio incapace di requie ma voglioso di tornare, è reso mirabilmente da Visintin che ne rappresenta l’umanità aldilà delle etichette che questi incarna già nell’opera omerica. Odìsseo è un uomo buono e cattivo, amorevole e crudele, grato ed egoista. Forse è soprattutto un uomo solo, incapace di restare, di essere completamente fedele ad una causa o alle persone che pure ama. La curiosità e la scoperta muovono il suo spirito inquieto, incapace di ritorni definitivi.

L’Ulisse di Visintin risuona sulle stesse frequenze dell’Ulisse di Derek Walcott, amerai ancora lo straniero che era il tuo io, di Saba con il suo doloroso amore per la vita ma anche di Nazim Hikmet, meno male che ho amato il ritorno e di Thomas Stearns Eliot, e la fine di tutto il nostro esplorare sarà arrivare dove siamo partiti e conoscere il luogo per la prima volta.

Le tavole di Fabio Visintin hanno una freschezza mai vista. Sorprendono per la purezza di una narrazione che sa tenere insieme le fila del mito e valorizzare i dettagli. Storia e silenzi, gesti e sguardi, metafore efficaci nel pieno solco omerico rendono giustizia ad un Ulisse classico e sorprendente. Odissea narrata allo sguardo trabocca di natura e di conflitto ed è forse proprio il rapporto tra questi due elementi a dare maggiore unità al libro e a svelare la chiave della personalità di Ulisse, incostante come il mare, imprevedibile come i venti, calcolatore tuttavia capace di sentimenti.

Il crowdfunding ha reso possibile questo gioiello pubblicato da SpacemanProject in edizione cartonata e ben curata. Il finanziamento dal basso permette sempre più spesso a professionisti affermati come Fabio Visintin ma anche di autori meno conosciuti di dar vita a progetti in cui forse gli editori tradizionali non credono perché li ritengono di scarsa appetibilità per il mercato. Cosa voglia il mercato, però, forse nessuno lo sa con certezza. Abbiamo apprezzato tantissimo Odissea narrata allo sguardo che è piaciuta anche ai bambini, iniziati ai miti greci dalle maestre, dal bel libro Miti greci per bambini di Heather Amery e dai film del buon vecchio Percy Jackson.

Ogni supporter del progetto ha ricevuto in regalo la bellissima stampa che vedi a commento dell’articolo, un piccolo ma succoso saggio del talento visionario di Fabio Visintin.

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